Da Fiore con l’ukulele sognando Sanremo
SERENA IONTA
«A “Viva Rai 2!” siamo come un’allegra famigliola che si ritrova puntualmente alle 5 e mezzo del mattino per farsi due risate e bere un caffè». Dai social al programma di Fiorello, il RadiocorriereTv incontra la giovane cantautrice: «Mi sembra di essere tornata bambina, a combattere per i miei sogni»

Il pubblico televisivo la conosce come “la ragazza dell’ukulele”, chi è Serena Ionta?
Ciao! Mi presento, sono Serenella, la ragazza con l’ukulele di “Viva Rai 2!”, ma sono anche Serepocaiontas, come mi chiamano da sempre i miei follower sulle varie piattaforme social e di streaming musicale. Non esiste nella mia memoria nessun ricordo di una Serena senza musica: già ai tempi delle scuole elementari trascorrevo i pomeriggi cantando i brani dei miei artisti preferiti, all’epoca Dido e Tiziano Ferro. A 7 anni ho iniziato lo studio della chitarra classica, a 14 quello del canto e qualche anno dopo del teatro. A 16 anni ho iniziato ad apprezzare il jazz e a studiare i classici della musica americana, che si sono poi rivelati importanti nel mio percorso da cantautrice iniziato qualche anno più tardi.
E l’ukulele?
È entrato nella mia vita durante il periodo universitario, trascorso a Milano. Sono originaria di Latina, e l’ukulele è stato un compagno di viaggio fino a ora insostituibile che mi ha seguito ovunque, anche nei cinque anni trascorsi a Londra per motivi lavorativi. Gli ultimi mesi sono stati un susseguirsi di sorprese: dopo un lungo e costante impegno sui social a suon di cover, singoli e tutorial, e grazie all’aiuto del mio produttore DSonthebeat, ho ricevuto inviti per collaborazioni importanti con Leonardo Pieraccioni, Walter Veltroni, Rosario Fiorello e Gabriele Muccino. È stata per me la conferma che la strada era giusta, si trattava solo di percorrerla fino in fondo!
Una laurea in economia, la passione per la musica, un ukulele che entra nella sua vita quasi per caso, come ha vissuto l’incontro con lo spettacolo?
È stata una sorta di liberazione. Ho sempre saputo che la mia strada “vera” avrebbe avuto a che fare con la musica, ma il fatto di essere stata chiamata da Fiorello in persona per entrare a far parte della sua squadra mi ha dato il coraggio di abbandonare, senza ripensamenti, la mia vita di “digital marketer” a partire da novembre scorso. Immagino che i ritmi, gli orari e l’esperienza in generale di questo programma non siano esattamente lo specchio di qualsiasi esperienza in Tv, ma per il momento per me è tutto molto bello. Mi sembra di essere tornata bambina, a combattere per i miei sogni. Ovviamente, considerato che si tratta di un’esperienza per me nuovissima, c’è una buona dose di ansia da prestazione che si inserisce in questo quadro incantato. In ogni caso sono felice di farci i conti ogni mattina e di avere ancora un bel po’ di puntate davanti per diventare sempre più “amica” delle telecamere.
Nel suo sorriso tanta ironia, cosa la diverte di più a “Viva Rai 2!” e come vive il rapporto con i suoi compagni di viaggio?
Il formato del programma prevede che il cast si goda le battute, che non vengono provate in precedenza davanti a noi e che si avvalgono della capacità di improvvisare dei conduttori. I contributi video sono sempre molto divertenti e i momenti di varietà tanto amati da Fiorello sono davvero grandiosi. Incredibile che si possa fare così tanto in puntate di soli 45 minuti! Il rapporto con il cast, ma anche con tutti i tecnici e chi lavora dietro le quinte, è molto bello: siamo come un’allegra famigliola che si ritrova puntualmente alle 5 e mezzo del mattino per farsi due risate e bere un caffè: niente male eh? C’è anche tanto lavoro e non ci si annoia. Una cosa di cui sono particolarmente felice è l’aver trovato una compagna di viaggio affabile e carina in Beatrice De Do, cantante e batterista bravissima, con cui condivido i momenti musicali pre puntata e anche parte dei pomeriggi romani.
La sua popolarità nasce anche grazie ai social, quale punto d’incontro ha trovato tra mondo reale e virtuale?
Senza dubbio devo ringraziare l’uso di Instagram e TikTok per essere arrivata a fare quello che mi piace, ma mi prendo anch’io un po’ di merito perché senza i due contenuti settimanali puntualmente pubblicati negli ultimi due anni, siamo a più di 200 fra video di cover, tutorial e qualche inedito, e un minimo di expertise nel mondo del digital advertising, probabilmente il canto per me sarebbe rimasto solo un hobby. Non è semplice però portare nel mondo “reale” quello che si fa sui social: la difficoltà più grande sta nell’adeguare il formato. Cantare in cameretta a un pubblico immaginario è molto più facile che non lavorare con vere telecamere ed “entrare” nelle case della gente. La mia sfida più grande per i prossimi mesi sono i concerti: ho alcuni inediti pronti e altri in uscita e non vedo l’ora di poterli condividere con un pubblico vero e proprio di spettatori.
I giovani si avvicinano con difficoltà alla Tv, come le sembra quel che succede nel mondo del piccolo schermo?
Credo, e lo dico da non amante della Tv come telespettatrice, che la televisione vada un po’ svecchiata. Esistono tanti contenuti che con un Tone of Voice più accattivante potrebbero attirare l’attenzione di molti più giovani. Ricordo sempre le stesse facce in Tv, da quando ero bimba: magari un po’ di spazio a conduttori giovani potrebbe contribuire ad abbassare anche l’età media di chi la guarda.
Tutte le mattine su Rai 2, cosa succede delle sue giornate?
Prove, scrittura e ancora scrittura. Il mio focus principale nei pomeriggi liberi post programma è quello di scrivere nuovi inediti da pubblicare e da tenere in tasca per un eventuale tentativo di partecipare a Sanremo il prossimo anno, il mio più grande sogno da sempre. In questi mesi vorrei perfezionarmi il più possibile come cantautrice ed esplorare la mia vocalità per rendere ancora più interessante il mio progetto di inediti.
Se Fiorello fosse una canzone, che brano sarebbe? E Biggio e Casciari?
Vediamo, provo a pescare i brani fra i miei preferiti dell’indie italiano e cerco un nesso con i titoli, perché con i testi sarebbe difficilissimo…
Per Fiorello, nessuno è più siciliano di lui, andrei su “ETNA” di Cimini e Dutch Nazari. Biggio è giocoso e gentile, direi… “Chapeau” di Carl Brave e Frah Quintale. Casciari è molto ironico ed è davvero bravissimo in quello che fa, per lui direi “Goal!” del mio amico e bravissimo cantautore Avincola.
E lei?
Difficile questa! Forse un po’ banale ma mi identifico con una mia canzone, quella che ho presentato poco prima dello scorso Natale, che si intitola “Vin brûlé”. È il brano che parla del mio cambio di vita, e lo sento molto rilevante in questo momento.