Valentina Bellè

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Volevo essere una… Attrice!

Come Olivia anche Valentina Bellè è in cerca di risposte sulla sua vita, ma tra tanti interrogativi una certezza non è mai mancata: la voglia di recitare. Un sogno coltivato fin da bambina, una passione che è diventata un mestiere, insieme alla possibilità di conoscere meglio se stessa attraverso i personaggi che interpreta

Valentina Bellè, dove ha trovato la sua Olly?

Succede mentre lavoro, sul set, quando sto girando una scena. A un certo punto il tuo personaggio bussa e tu gli apri la porta e scopri che è lui. Anche Olivia Mazzuccato è arrivata così. C’è stato, come sempre, un attento lavoro di analisi del testo, di confronto con il regista e tra attori, con i quali abbiamo fatto letture e prove extra. Alla fine, però, il personaggio esce da solo.

Ha amato subito il suo personaggio?

Quando ho “incontrato” Olivia la prima volta, tra le righe della sceneggiatura, sembrava così lontana da me… Mi sono poi accorta che in fondo non era tanto distante da Valentina. Mi ha spaventato molto il fatto che fosse una madre e che lo fosse da undici anni! Non volevo riproporre questo ruolo in maniera poco concreta. La maternità è qualcosa che non si improvvisa e io non volevo essere superficiale. Ho avuto paura e al tempo stesso curiosità.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 46 a pg 18

Alessandro Haber

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Quattro amici con i piedi per terra

Alessandro Haber, conduttore di “Maledetti amici miei” il giovedì sera su Rai2, parla dell’amicizia con i compagni d’avventura: Giovanni Veronesi, Rocco Papaleo e Sergio Rubini. “La nostra forza è quella di metterci in gioco e di sorprenderci tutti i giorni – dice Haber –. Siamo animali diversi, ma la nostra diversità ci fa stare bene insieme”

L’ironia, la comicità, il ricordo. Con “Maledetti amici miei” vi state raccontando alla platea televisiva, come sta andando?

Sono partito con un’ansia pazzesca perché non sono solito vestire i panni dell’intrattenitore. Mi capita certamente di raccontarmi agli amici, con aneddoti, cantando in momenti di gioco, di improvvisazione, ma senza esami da superare, senza l’ansia della televisione, degli ascolti. Questo programma è nato in teatro, e il teatro è la mia vita, il mio mondo. Lì ci sto bene, proprio come al cinema, ho sempre alternato l’uno e l’altro senza mai mollare una stagione. La televisione non è casa mia, non ho mai ambito farla. L’idea di fare questo percorso insieme a tre amici che stimo, con cui condivido esperienze da anni, mi ha fatto sentire più protetto e così mi sono detto: se lo fanno loro lo faccio anch’io. Questa occasione ci consente di stare insieme, di sentirci di più, per confermare un sentimento che già c’è. La scelta di un amico è anche fisica, intellettuale. Sono contento perché il risultato artistico e il gradimento del programma sono alti.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 44 pg. 10

Daniele Piervincenzi

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#RagazziContro

Daniele Piervincenzi in viaggio tra i ragazzi delle scuole di frontiera: “Cerchiamo di farci spiegare dai giovani quello che contestano, genitori che faticano a comprendere le fasi adolescenziali di un figlio o l’importanza della mutazione sociale e digitale che c’è stata, adulti che giudicano senza conoscerli, una scuola che, nonostante i molti passi avanti, non riesce ancora a interpretare quest’epoca. Vogliamo dar loro voce”. Da mercoledì 6 novembre in seconda serata su Rai2

Daniele, che cosa sarà #RagazziContro?

L’idea del programma è arrivata per caso. In alcuni bar romani mi è capitato di iniziare provocatoriamente un discorso con chi mi stava vicino semplicemente dicendo: “Certo, i ragazzi di oggi…le nuove generazioni, eh…”. A queste provocazioni, le persone incontrate rispondevano allo stesso modo: “I ragazzi di oggi sono degli zombie, ai miei tempi invece…”, “Sono dei rincoglioniti, una generazione perduta”. Noi adulti siamo pieni di pregiudizi nei confronti degli adolescenti, abbiamo creato un fossato che ci separa. I giovani lo hanno capito e si sono messi “contro”. #ragazzicontro le etichette, il vestito stringente che abbiamo cucito loro addosso.

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Andrea Perroni

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La radio è cucita sulla nostra pelle

Andrea Perroni, attore, imitatore e conduttore, voce, e non solo, di “Radio2 Social Club””accanto a Luca Barbarossa. Al RadiocorriereTV racconta il suo amore per la radio, la musica e il grande affetto verso il pubblico che lo segue numeroso anche nelle sue performance dal vivo

Come sta “Radio2 Social Club” che da poco è arrivato anche in Tv?

Un esperimento che sta andando molto bene. Continuiamo a fare la radio senza essere schiavi della tv. È una scommessa tentata tante volte, in più programmi. Non siamo certo i primi che lo fanno e non credo esista un segreto. L’importante, almeno per noi di “Radio2 Social Club”, è continuare a fare la radio dando il giusto peso alla tv nei momenti in cui si deve fare televisione. Abbiamo trovato una formula abbastanza efficace che ci permette di sfruttare i fuori onda per fare la tv effettiva. Abbiamo trovato un angolo dedicato dello studio, una sorta di “confessionale” nel quale gli ospiti raccontano qualcosa di diverso rispetto a quello detto nell’intervista in diretta radiofonica. Noi cerchiamo di fare il nostro e di farlo bene.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 44 pag. 28

Claudio Lippi

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Che bella la vita!

Il suo viso e la sua voce sono sinonimo di televisione e di famiglia. Il RadiocorriereTv incontra Claudio Lippi, da oltre cinquant’anni protagonista del piccolo schermo e oggi alla guida de “La prova del cuoco” su Rai1 al fianco di Elisa Isoardi. Una carriera iniziata come cantante, l’amore per la musica e per i brani di Domenico Modugno, che canta ancora oggi nei suoi spettacoli, decine di programmi di successo, un rapporto conflittuale con la cucina e uno speciale con la nipotina Mya. Lippi si racconta e parla del suo tesoro più grande: “La gioia di avere una bella famiglia, molto complice, sapere di essere apprezzati da poche persone ma fidate”.

La vediamo ogni giorno su Rai1 a “La prova del cuoco”. Come sta andando?

Sto cercando di portare nel programma lo stesso divertimento che provavo in passato guardandolo da casa, è una grande soddisfazione. Incontrare ogni giorno i telespettatori di Rai1 mi dà grande soddisfazione.

Lei è stato testimone di decenni di televisione ed è ancora oggi protagonista in tv, prendiamo la macchina del tempo?

Quando nacque la tv, nel 1954, avevo 9 anni, ricordo le prime immagini in bianco e nero (sorride). Quindi sono pronto.

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Valentina Bellè

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Mai smettere di sognare

Arriva su Rai2 e su RaiPlay dal 30 ottobre “Volevo Fare la Rockstar”, una commedia family che, attraverso la storia di Olivia, racconta la rinascita di una vita a partire dalla “decomposizione” dei sogni. Ispirata dal blog di Valentina Santandrea, anche autrice del romanzo dedicato alla fiction pubblicato da Rai Libri, la serie è diretta da Matteo Oleotto. Ambientata nella provincia friulana e si avvale di un cast di altissimo livello: Valentina Bellè, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro e Emanuela Grimalda

Ribelle e amante della musica sin da piccola, Olivia è cresciuta coltivando e inseguendo un grande sogno: fare la rockstar. È per questa sua profonda passione che ha sempre pensato che da grande avrebbe cambiato il mondo con il rock e che il suo futuro sarebbe stato un paradiso di note e palcoscenici in giro per il mondo. Ma la vita reale, si sa, è un’altra cosa. A 16 anni Olivia scopre, insieme alla gravidanza, che il suo domani sarà scandito da cambi di pannolini, biberon e tanta, tanta responsabilità…


Continua a leggere sul RadiocorriereTv n. 43 da pg. 16

Luca Barbarossa

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Sono un autore che canta

Luca Barbarossa, da dieci anni ai microfoni di “Radio2 Social Club” con Andrea Perroni, al RadiocorriereTV: “Ho cantato perché scrivevo ed è sempre un onore sentire la mia musica interpretata da grandissimi interpreti. Nel mio futuro? Sicuramente la radio” 

“Radio2 Social Club” da settembre è anche in tv. Come sta andando?

Mi pare bene, sono tutti contenti. Io non conosco i meccanismi dell’euforia e della depressione televisiva, cerco di ignorarli. La tv gioca su percentuali di share minime per cui a seconda del giorno e del punto in più o in meno che si ottiene si possono aprire unità di crisi (ride, ndr). Per quanto mi riguarda continuo a fare il mio lavoro con lo stesso impegno. Lo scopo era realizzare un bel varietà radiofonico che avesse anche quelle accortezze estetiche per essere trasmesso in tv, senza snaturare il progetto iniziale. Il programma in radio va avanti da dieci anni con grande affetto da parte degli ascoltatori e con grande partecipazione da parte degli ospiti.


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Elena Capparelli

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Con RaiPlay oltre la Tv

Dal 4 novembre parte la nuova piattaforma digital della Rai. Protagonisti del taglio del nastro del nuovo corso del Servizio Pubblico sono Fiorello e il suo “VivaRaiPlay!”. A raccontare al RadiocorriereTv tutte le novità del progetto che porta la nuova Rai nella vita degli italiani è il direttore di Rai Digital Elena Capparelli

Il debutto è ormai prossimo, come sarà la nuova RaiPlay?

Con il lancio della nuova RaiPlay inizia una nuova era e per la Rai, per noi tutti, è un’occasione incredibile. La piattaforma proporrà una nuova user experience, una nuova interfaccia, nuove immagini, un prodotto studiato nei particolari e testato anche grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano. Abbiamo scelto font, linguaggio iconico. Per la prima volta RaiPlay consentirà al pubblico di trovare lo stesso ambiente su tutti i dispositivi, sarà disponibile sul browsing, su app mobile e su smart tv, come tutti i player OTT, e consentirà la navigazione tra un device e l’altro seguendo i gusti delle persone. 


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Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio

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Gente della notte

Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio sono le voci della notte di Rai Radio2. In diretta, dal lunedì al venerdì dall’1.30 alle 6, “I Lunatici” raccontano l’Italia che vive dal tramonto all’alba. Un filo diretto con gli ascoltatori, i temi dell’attualità, le interviste e tanti scoop. Abbiamo intervistato Roberto e Andrea separatamente, unendo in un secondo momento le risposte. Ecco il simpatico risultato

Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio

Perché “Lunatici”?
Roberto: Andando in onda di notte, il nostro riferimento è la Luna.
Andrea: Andiamo in onda la notte illuminati dalla Luna. Lunatici anche per il nostro carattere, particolare.

Il segreto del successo del programma
Roberto: La spontaneità.
Andrea: Tanto impegno.

Il racconto notturno di un telespettatore che ti ha colpito particolarmente
Roberto: Il racconto di una donna che è diventata madre nonostante il cancro e la chemioterapia, ci ha fatto venire i brividi.
Andrea: Quello di un signore sposato che di notte cambiava identità, si travestiva per vivere la sua seconda vita.

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Giovanni Veronesi

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E adesso vuotiamo il sacco

Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Sergio Rubini danno vita a “Maledetti Amici Miei”, l’atteso nuovo show del giovedì sera di Rai2 prodotto da Ballandi. Un racconto ironico, a tratti irriverente, di quattro amici che decidono di confidarsi, divertirsi ed emozionarsi di fronte al grande pubblico televisivo. Al loro fianco Margherita Buy, Max Tortora e decine di ospiti-amici del mondo del cinema, della musica e del teatro. Giovanni Veronesi racconta il programma al RadiocorriereTv

Sergio Rubini, Alessandro Haber, Margherita Buy,
Giovanni Veronesi, Rocco Papaleo, Max Tortora

Giovanni, cominciamo dal titolo, perché “Maledetti amici miei”?

Il titolo è una specie di buon auspicio per evocare lo spirito di Mario Monicelli, sperando che ci accompagni in queste sette puntate. La parola “maledetti” è riferita al fatto che secondo noi l’amore e l’amicizia, quando sono per sempre, sono a volte una maledizione. Quando ti rendi conto che avrai un amico per sempre diventa “maledetto”, non tanto in senso negativo, la maledizione è intesa come una cosa che ti accompagnerà per tutta la vita. Un’imposizione, un obbligo, e l’amicizia che abbiamo noi ormai è un obbligo, siamo obbligati a essere amici.


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