Matilde Gioli

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Per conquistarmi basta un sorriso

Ne ha fatta di strada dal suo esordio al cinema ne “Il capitale umano” di Paolo Virzì. L’attrice, milanese doc, una laurea in filosofia, ora protagonista della serie “DOC – In prima linea”, il giovedì su Rai1, si racconta al nostro giornale e, con emozione, pensa a quando finalmente la vita tornerà alla normalità: “Il mio primo abbraccio avverrà alla stazione dei treni, poi di corsa a casa dalla mia famiglia”

Ottimo esordio per “DOC”

Mi emoziona l’idea di aver contribuito a rendere omaggio, in un momento di estrema difficoltà, a medici, infermieri e, in generale, a tutto il personale impiegato a vario titolo in un ospedale. Nella serie diamo una rappresentazione vera, non autocelebrativa, di chi si dedica in modo assolutamente generoso agli altri. Sarebbe un piccolo, ma importante traguardo riuscire a trasmettere al pubblico questo messaggio.

Una storia vera è il motore della serie…

Una storia pazzesca che, se non fosse realmente successa a Pierdante Piccioni, sarebbe stata materia di una sceneggiatura. La sua esperienza è lo spunto che dà il via al racconto e che permette di sviluppare, intorno alla figura del dottor Andrea Fanti, dinamiche umane molto interessanti.

E il suo personaggio?

Giulia Giordano è l’assistente numero uno del primario che, ahimè, è anche innamorata persa di Andrea. Avevano appena iniziato una relazione quando gli hanno sparato e da quel momento tutto cambia. Per Giulia è stato uno shock sparire dai suoi ricordi. Vive piuttosto male quanto accaduto, ma è un medico, una persona temprata, che mette al primo posto il recupero della salute di Andrea. La “beffa” è che il dottor Fanti rimane in ospedale, non più come medico, ma come “collaboratore”, e Giulia vive ogni attimo con la speranza che piccoli ricordi possano riaffiorare e riportarlo a lei. In realtà Fanti ricomincia da capo, semplicemente con un atteggiamento diverso. Per lei è spiazzante, anche perché, proprio come il suo mentore, Giulia è diventata una persona molto fredda, poco empatica che si attiene alla scienza, mettendo in secondo piano l’aspetto umano dei pazienti. Il nuovo comportamento di Andrea è “pre-frontale”, ovvero senza filtri, senza sovrastrutture, cosa che talvolta la infastidisce.

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Santa Pasqua

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La Santa Pasqua in Tv

Da venerdì 10 a domenica 12 aprile tutte le celebrazioni di Papa Francesco in diretta su Rai1

Sarà una Pasqua diversa da tutte le altre: i fedeli, infatti, a causa dell’emergenza Coronavirus, non potranno, in nessuna parte del Paese, partecipare alle rituali celebrazioni. La Rai, però, garantirà a tutti di seguire i riti pasquali officiati dal Papa, dedicando ad essi e ad approfondimenti sul tema, ampio spazio nel palinsesto della Rete Ammiraglia. Ad aprire il fine settimana, il 10 aprile alle 20.35, è la prima parte di “Speciale Porta a Porta Venerdì Santo – Corona di spine” a cura di Bruno Vespa. Alle 21, in diretta in mondovisione dal sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, Papa Francesco presiede la Via Crucis, che lascia eccezionalmente la tradizionale cornice del Colosseo a causa dell’emergenza Coronavirus. Al termine del rito la linea torna a Bruno Vespa per la seconda parte del suo speciale. Alle 23.30 l’Ammiraglia Rai propone “Viaggio nella Chiesa di Francesco – Speciale Venerdì Santo”. Dal Vaticano alla Terra Santa, il significato della Croce e della Parola, al tempo della pandemia, della paura, della preghiera globale. Il programma racconta il costante abbraccio, in queste settimane, del Papa al mondo, a sette anni dalla sua elezione, l’appello, da Gerusalemme e Betlemme, per riscoprire il significato più profondo del messaggio cristiano. A chiudere la serata, il concerto di Pasqua, con la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi dal Duomo di Orvieto, con orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Zubin Metha.

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ASI

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Auto storiche, che passione!

Sono pezzi della nostra storia, icone del made in Italy nel mondo e protagoniste di pellicole cinematografiche indimenticabili. Il direttore del RadiocorriereTv Fabrizio Casinelli intervista Alberto Scuro, presidente di ASI, Automotoclub Storico Italiano.

Presidente Scuro, ci presenta l’ASI?

Siamo nati nel 1966, l’Associazione individua i veicoli storici in Italia e li certifica come tali, organizza centinaia di eventi culturali e solidali ogni anno. Siamo prima di tutto un grande gruppo di amici accomunati da una forte passione.

Chi può fare parte nella vostra associazione?

Il requisito fondamentale per fare parte di questo mondo è essere appassionati di veicoli storici, dalla Fiat 500 alla Vespa, una macchina semplicissima come veicoli più importanti, non voglio mai scordare che i nostri soci sono proprietari anche di velocipedi, di barche, ci si interessa di tutti i veicoli storici, anche di aerei storici. Alcuni hanno anche il coraggio di volare con questi aerei, tanto è che abbiamo anche una pattuglia acrobatica dell’ASI.

L’automobile ha caratterizzato la storia dell’umanità nell’ultimo secolo, in ogni ambito, artistico, culturale, sociale, tecnologico

Ha segnato una tappa fondamentale perché ha reso l’uomo libero di muoversi, un sogno che si è realizzato. Lo sviluppo che ha permesso questo risultato ha rappresentato un segno importantissimo, a cui l’Italia ha dato un contributo enorme, da un punto di vista tecnologico come nel design, una genialità che il mondo ci riconosce.

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Antonio Albanese

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L’ironia? Impegno, amore e una grande fortuna

Dopo la tentata fuga della prima stagione, “I Topi” tornano nel bunker. Il protagonista parla al RadiocorriereTv delle nuove puntate del suo “gioiellino”. Attore-regista dall’intelligenza raffinata, non dimentica da dove è partito: “A quindici anni sono andato a fare l’operaio, a ventidue ho scoperto questo mondo, che Dio lo benedica. Ho un percorso quasi ormai dimenticato ma che mi dà, ancora oggi, la forza per andare avanti e capire meglio il nostro tempo”

Ritorniamo a muoverci da topi tra i cunicoli…

Sono molto felice, non lo nascondo, perché “I Topi” sono il mio gioiellino. È una idea che ho sviluppato tre anni fa, nata dal desiderio di raccontare l’illegalità quasi sempre gestita da persone ignoranti. Parlare della metafora del “sottoterra”, di questo mondo che non vive la realtà, ma la influenza, e che può determinare il mondo reale, mi divertiva moltissimo, anche se è straziante e detestabile.

Quali sono le novità della seconda stagione?

Mi sono documentato di più, ho letto moltissimo per trattare anche nuovi temi, come quello della sessualità, argomento che, nelle loro infinite pause di vita sotterranea, i personaggi sviluppano in maniera estrema, direi perversa. Ho approfondito alcuni caratteri, Carmela, per esempio, detta Carmen, la figlia di Sebastiano, il perno di tutta la storia. È la sola ad aver studiato, si è laureata e dovrà ripulire i soldi sporchi della famiglia, in linea con quanto accade nel mondo reale. Mi sono concentrato sull’allontanamento, quasi definitivo, della ragazza dalla famiglia di origine. Capita infatti che, non troppo spesso purtroppo, chi ha letto due libri in più si renda conto che un modo alternativo di vivere è possibile. E poi c’è “U Stuorto” (interpretato da Nicola Rignanese), il contatto esterno del protagonista, il suo braccio destro. Ho voluto capire e raccontare meglio chi è e com’è la sua vita.

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Paolo del Brocco

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Il nostro cinema racconta l’Italia

Dopo il trionfo di “Volevo nascondermi” e “Favolacce” a Berlino, il RadiocorriereTv intervista l’Amministratore delegato di Rai Cinema: “C’è una generazione di registi e autori che sta prendendo piede e colpisce l’immaginario internazionale”. E ancora: “Investiamo, co-produciamo, distribuiamo coniugando l’anima del servizio pubblico a un’attività commerciale vera”

Da Berlino arrivano due Orsi d’argento che parlano dell’Italia e della Rai. Soddisfatto?

È un risultato importante per il nostro cinema, ancor di più in questo momento particolare, complicato per il Paese e per l’industria cinematografica. Avere un riconoscimento così prestigioso dà fiducia e stimolo. Per Rai Cinema i premi sono anche una conferma della bontà delle scelte operate. “Volevo nascondermi” e “Favolacce” sono pellicole coraggiose, nelle quali non c’è solo l’aspetto dell’investimento economico ma un vero e proprio lavoro editoriale molto forte. Il film di Giorgio Diritti, in particolare, testimonia il fatto che Rai Cinema riesca ad adempiere alla mission di servizio pubblico della Rai, scoprendo nuovi talenti e facendoli crescere. Per quanto riguarda gli attori, in questo momento in Italia abbiamo un panorama d’interpreti eccezionale. Una delle nostre punte di diamante è proprio Elio Germano, bravo e poliedrico. Un artista che riesce a dare rotondità ai personaggi. Ci fa piacere che tutto questo venga riconosciuto anche da giurie internazionali. A Berlino abbiamo inoltre portato “Pinocchio” di Matteo Garrone che, già diffuso in molti Paesi del mondo, ha ottenuto un grande riscontro dal pubblico e dalla critica.

I mercati esteri e la critica internazionale come vedono il cinema italiano di oggi?

Il cinema italiano è particolarmente stimato, soprattutto quello che viaggia molto, che va ai festival, che vince i premi. Si tratta di opere che hanno una fortissima identità. C’è una cinematografia italiana giovane che interessa molto. Tantissimi film, penso anche ad opere minori, sono coprodotti o distribuiti all’estero da società straniere. Questo è un dato importante. C’è una generazione di registi e autori che sta prendendo piede e colpisce l’immaginario internazionale. La verità è che nel nostro cinema c’è grande fermento composto da autori consolidati e tantissimi giovani, donne e uomini, che si stanno facendo strada. Pensiamo a registi come Jonas Carpignano, Roberto De Paolis, Carlo Sironi, Gabriele Mainetti, Nunzia De Stefano, solo per citarne alcuni, su cui Rai Cinema ha creduto e investito.  Questo dimostra come il cinema sia una componente sana e virtuosa della nostra industria culturale, in grado di sviluppare nuove energie e crescere.

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Nicole Grimaudo

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Incontri che cambiano la vita

La protagonista della serie di RaiPlay “Passeggeri notturni” al RadiocorriereTv: “Mi sono trovata di fronte a una scrittura magistrale, sono una grande fan di Carofiglio”. E ancora: “In treno è come trovarsi sul divano di un analista, riusciamo ad aprirci, forse perché pensiamo che la persona che abbiamo davanti non la rivedremo più”

Nicole Grimaudo tra i passeggeri notturni della serie di Riccardo Grandi, come è andata?

Un’esperienza intrigante ed entusiasmante. Già dalla lettura della sceneggiatura avevo intuito che si trattasse di un progetto potente, poi sia il cast sia la regia godevano di tutta la mia stima. Mi sono trovata di fronte a una scrittura magistrale, sono sempre stata una grande fan di Carofiglio, sono cresciuta con l’avvocato Guerrieri. Mi divertiva molto l’idea di dar vita, voce e volto a un personaggio che si è sempre sviluppato tra le pagine di un libro.

Ci parla della sua Valeria?

Nei racconti di Carofiglio i personaggi sono un po’ più sviluppati, nelle puntate da tredici minuti abbiamo fatto una scelta stilistica che potesse raccontarne l’emotività senza andare nei dettagli. Valeria è una donna distrutta da un dolore fortissimo, quello della perdita della sorella, da una malinconia che l’accompagna in tutta la serie. La sua è una ricerca della verità e in parte anche di vendetta.

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Federica Sciarelli

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L’amore e l’inganno (online)

Federica Sciarelli presenta al RadiocorriereTv “Trappole d’amore” (Rai Libri), storie di truffe romantiche nell’era dei social. A firmare il volume, insieme alla conduttrice di “Chi l’ha visto?”, Ercole Rocchetti, Veronica Briganti e Marina Borrometi, già collaboratori del programma di Rai3

Come nasce “Trappole d’amore”?

Da un’inchiesta di “Chi l’ha visto?” su una frode amorosa sui social, a proporla fu Ercole Rocchetti, inviato del programma e co-autore del libro. Quando facemmo quel primo servizio ci rendemmo conto che si trattava di un fenomeno molto esteso, e non solo, nel giro di poco tempo cominciammo a ricevere richieste d’aiuto da parte di molti telespettatori.

In che cosa consiste la truffa?

Tutto comincia con una richiesta d’amicizia sui social. Qualcuno ti scrive utilizzando la foto di una persona totalmente ignara, spesso un personaggio noto. Di solito dice di essere vedovo con figli, bisognoso d’affetto. Comincia a parlare con te, quando sei caduto nella trappola riesce in qualche modo a spillarti dei soldi. Un inganno ben congeniato.

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Maria Chiara Giannetta

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Sono fiera di me

Nella serie di Rai1 è l’amato capitano dei carabinieri Anna Olivieri. Maria Chiara Giannetta si racconta al RadiocorriereTv: “Negli anni delle superiori pensai di entrare nell’Arma – afferma – poi scelsi la recitazione”. E sul suo privato confida divertita: “Come i supereroi non posso dire molto di me”

Maria Chiara Giannetta, l’ennesima stagione di successo per “Don Matteo”, la seconda per il suo capitano, soddisfatta?

Sono molto contenta del percorso fatto anche in questo secondo anno. Dopo i risultati della passata stagione, avevo un po’ di ansia, ma devo dire che gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro, e poi, conoscendoci, eravamo un gruppo molto più coeso.

Come si è calata nei panni del Capitano Anna Olivieri?

La produzione mi ha dato la possibilità di prepararmi con un maggiore dei carabinieri, Melissa Cicala. La mia Anna si ispira proprio a lei, non avevo altro riferimento, soprattutto tra le donne dell’Arma. Con Melissa abbiamo passato molti giorni, mi ha spiegato il funzionamento del Comando, lo svolgimento dell’attività.

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Supernova

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Note universali cercasi

In viaggio tra le galassie musicali. È partita da Rai Radio1 la navicella spaziale pilotata da Duccio Pasqua e da Gaspare Bitetto insieme al computer di bordo Luca Bernardini. Appuntamento il sabato e la domenica alle 5.35

L’altra musica nel cuore della notte, tra fantasia e ironia quando è quasi l’alba…

GASPARE: Viaggiamo all’interno dell’universo sulla nostra astronave e ci ritroviamo a scoprire mondi distanti, parlando un po’ di astronomia e ascoltando musica, ma anche scherzandoci sopra. L’idea è di non prenderci troppo sul serio e di non prendere troppo sul serio nemmeno gli argomenti che trattiamo, ma di creare una certa ambientazione che a quell’ora, quasi al crepuscolo, è molto d’atmosfera.

DUCCIO: Musicalmente scegliamo di ascoltare dei brani che, o ricordano l’atmosfera spaziale, o la richiamano direttamente nel testo, nel titolo, o che sono legati agli argomenti di cui parliamo.

LUCA: Nella trasmissione interpreto il computer di bordo che si chiama LEN1N, acronimo de “L’assistente elettronico numero 1 nel mondo”. La sottotraccia del tutto, a parte il pretesto dell’astronomia e della musica, è un nonsense neanche troppo sottile, insomma, scherziamo molto.

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Festa della donna

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Feminism 3 a Mattino Live

Nella settimana che si conclude con la giornata internazionale delle donne, Rai RadioLive vuole omaggiare l’universo femminile con una puntata di “Mattino Live”, il programma del canale in onda tutte le mattine alle 9. Mercoledì 4 marzo, Giovanna Savignano incontra una delle organizzatrici di Feminism 3, la terza edizione della Fiera dell’editoria delle donne che si svolgerà dal 5 all’8 marzo al Palazzo del Buon Pastore in via della Lungara, storica sede della Casa delle Donne, in questi giorni a rischio chiusura. Saranno quattro giorni di incontri, focus e spettacoli. Più numerosa, quest’anno, la partecipazione delle case editrici, a conferma del crescente prestigio della manifestazione, in una formula rinnovata: 82 espositori, fra i quali 33 “new entry”, avranno a disposizione un unico grande spazio libreria e la possibilità di presentare uno o più titoli.

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