Daniele Liotti

Posted on

Con lo sguardo rivolto al cielo

Per la terza volta nei panni di Francesco Neri «un uomo pronto a fare i conti con i propri dolori, mettendosi a disposizione degli altri». L’attore romano racconta le novità della sesta stagione della serie, tutti i giovedì su Rai1: «un bellissimo regalo ai telespettatori, che aiuta a sognare, ad evadere dalle mura domestiche»

foto-di-Erika-Kuenka

Un tuffo nella natura in un periodo in cui ne sentiamo sempre più il bisogno…

Un bisogno che sento anch’io fortissimo. Il primo aprile è stato il mio compleanno e, per il secondo anno consecutivo, ho festeggiato questo giorno a casa. Questa volta, però, insieme ai telespettatori! Una festa diversa, ma certamente speciale. Credo che la nuova stagione di “Un Passo dal Cielo” sia un bellissimo regalo che viene fatto al pubblico. È un progetto davvero ben fatto, difficile da realizzare e certamente faticoso, ma offre a tutti noi la vista di scenari pazzeschi che, in un momento storico come questo, aiuta a sognare, a evadere, anche solo per un attimo, dalle mura domestiche. È emozionante aver preso parte a tutto questo in prima persona, e altrettanto emozionante guardarlo in tv!

Cosa si prova a poggiare gli occhi su questi luoghi meravigliosi?

Quando ci si trova in montagna è impossibile scorporare il cielo dalla natura. Ogni parte di questo quadro, semplicemente da ammirare, ha la sua essenza che, piano piano, ti entra dentro diventando una parte di te. Tutte le volte che ritorno a Roma, la città dove vivo e che amo, dopo un lungo periodo immerso nella natura, provo una nostalgia molto forte, quest’anno ancora di più. Quando abbiamo iniziato le riprese venivo dal primo lockdown, un periodo davvero pesante, tuffarmi in una piscina di immagini e colori così forti è stato emozionate. Appena sarà possibile ci voglio tornare subito.

Quali sono le novità principali de “I Guardiani”?

Abbiamo lasciato il Trentino-Alto Adige e raggiunto le Dolomiti del Veneto dove, ancora di più, si respira quel senso di montagna selvaggia, aspra, come ben dimostra il mio nuovo rifugio. Da una palafitta su un lago mozzafiato e romantico, a una baita costruita davanti alle Cinque Torri, cinque piloni di roccia brulla incredibili. Non c’è più la vecchia caserma della polizia e ora tutto si svolge sul lago di Mosigo, sotto San Vito di Cadore. Abbiamo visto già nella prima puntata nuovi personaggi, interpretati da Giusy Buscemi e Aurora Ruffino, due donne che porteranno avanti la linea orizzontale di Neri, sia umana che sentimentale, Serena Iansiti e Anna Dalton per la linea di Vincenzo Nappi, Carlo Cecchi, grandissimo attore di teatro nel ruolo di un uomo saggio della montagna, a cui mi rivolgo quando ho bisogno di un consiglio.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 14 a pag.12

Nudes

Posted on

La serie, tratta dall’omonimo teen drama norvegese, sarà disponibile dal 20 aprile in esclusiva su RaiPlay. Con Nicolas Maupas, Fotinì Peluso e Anna Agio

C’è qualcosa che accomuna gli adolescenti di ogni epoca e luogo: la linea d’ombra, quel momento preciso in cui si cambia nell’intimo, da un giorno all’altro e per sempre. “Nudes” è una serie antologica che racconta di questa linea d’ombra e di quanto sia pericoloso oltrepassarla nel modo sbagliato. Diretta da Laura Luchetti, con Nicolas Maupas, Fotinì Peluso e, per la prima volta sullo schermo, Anna Agio, è prodotta da Riccardo Russo per Bim Produzione in collaborazione Rai Fiction.  La serie raccoglie le storie di tre teenager che si ritrovano a fare i conti con la divulgazione online delle proprie immagini private, svelando le insidie dei social media. C’è chi pubblica e chi viene pubblicato, vittime e carnefici. Vittorio, Sofia e Ada sono tre facce diverse della stessa medaglia. Tre esistenze travolte dalla nudità finita online, unite da uno stesso dramma che si snoda tra le strade rassicuranti della provincia bolognese.

Continua a leggere sul Radiocorriere Tv N. 14 a pag.22

La Traviata

Posted on

In prima Tv su Rai 3 il film-opera, coprodotto da Rai Cultura e dall’Opera di Roma, firmato da Mario Martone e diretto dal maestro Daniele Gatti, con Lisette Oropesa, Saimir Pirgu e Roberto Frontali. Venerdì 9 aprile alle 21.20.

foto di Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2021

Dopo lo straordinario successo televisivo e di critica del“Barbiere di Siviglia” di Rossini, l’Opera di Roma e Rai Cultura tornano a produrre un film-opera, questa volta del capolavoro di Giuseppe Verdi “La Traviata”, proposto in prima TV su Rai3 venerdì 9 aprile alle 21.20.

Protagonisti ancora Daniele Gatti, Direttore musicale del Teatro, e Mario Martone, che firma regia e scene. Violetta Valery è interpretata dal soprano americano di origine cubana Lisette Oropesa, reduce dal successo televisivo di “A riveder le stelle”, che ha inaugurato la stagione della Scala. Accanto a lei il tenore Saimir Pirgu come Alfredo e il baritono Roberto Frontalinei panni di Giorgio Germont.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 14 a pag.26

Leonardo

Posted on

Leonardo conquista la Tv

Il genio toscano, l’intensa amicizia con la giovane Caterina da Cremona. E ancora il maestro, Andrea del Verrocchio, e un fascinoso narratore, messer Stefano Giraldi. Sono i personaggi protagonisti della grande coproduzione internazionale in onda il martedì in prima serata su Rai1

Una platea di quasi sette milioni di persone ha accolto su Rai1 le prime due puntate della grande coproduzione internazionale di Lux Vide e Sony Pictures Television, realizzata in collaborazione con Rai Fiction, Big Light Productions, in associazione con France Télévisions e la spagnola Rtve. Un successo che si preannuncia globale visto che la serie, creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson e diretta da Dan Percival e Alexis Sweet, è già stata venduta in 120 Paesi. A portare in scena la vita, i segreti e i tormenti di Leonardo, un cast di prim’ordine, a partire dall’irlandese Aidan Turner, che ha vestito i panni del genio toscano: “Ho cercato di rendere al meglio il mio ruolo secondo le mie capacità – afferma – seguendo le indicazioni degli sceneggiatori e del regista. Sia a me che alla bravissima Matilda de Angelis, con la quale si è creata una magia, è stato suggerito di sentirci liberi di abbandonarci alle nostre sensazioni. Così abbiamo fatto. È stata una esperienza straordinaria con tutto il cast, i costumi stupendi, le location, davvero tutto magico. Fare televisione rappresenta per me un grande lusso e un’immensa gioia perché mi permette di stare fianco a fianco con un personaggio per un lungo viaggio”.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.12

Domenico Centamore

Posted on

Essere liberi è una vittoria

Nella serie di Rai1 “Makari”, interpreta Peppe Piccionello, un siciliano doc, l’amico fidato di Saverio Lamanna: “Questo personaggio l’ho amato subito – racconta l’attore – Ho visto in lui un animo meraviglioso e altruista”. Sulla sua carriera spiega: “Vengo da un piccolo centro in Sicilia. La prima volta che dissi a mio padre che volevo recitare mi rispose: ‘stai tranquillo che ti passa’”.

©Floriana-Di-Carlo

Nelle quattro puntate di “Makari”, interpreta Peppe Piccionello. Che personaggio è?

L’amico che Saverio Lamanna ritrova quando torna in Sicilia. Tornando da Roma, ritrova questo amico che era quello d’infanzia, il tuttofare della sua famiglia. Secondo me Piccionello, anche per come la scrittura di Gaetano Savatteri lo ha concepito, incarna la Sicilia, con l’amicizia, la sua modernità, il suo essere libero da pregiudizi, tanto da andare in giro in pantaloncini e infradito. Peppe porta a Saverio la sicilianità che ha perduto.

Piccionello presto diventa un pezzo di famiglia. Che rapporto si crea con Saverio?

All’inizio c’è una fase di scoperta, dato che Saverio rimane un po’ sconcertato per come si presenta Piccionello. Poi, stringe sempre di più un rapporto di fiducia che, in seguito, diventa una meravigliosa amicizia. I due si compensano e a volte Piccionello diventa l’assistente nelle indagini. Quando infine inizia una bella storia d’amore, si formerà addirittura un trio.

Il suo personaggio è eccentrico, sui generis, dotato di una grande intelligenza. Cosa ha in comune con Peppe?

Intanto l’ho amato subito. Quando l’ho letto, ho visto in lui un animo meraviglioso e altruista. Ha tutte le caratteristiche belle della nostra Sicilia. Si tratta di un personaggio “sapientone”, con grande esperienza, sui generis certamente, che spiazza, un uomo libero dai pregiudizi e da ciò che possono dire le altre persone. Un bel messaggio, perché essere liberi è una vittoria.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.14

Christian de Sica

Posted on

“Bella Cri, fatte dà un bacio!”

Sabato 3 aprile in prima serata su Rai1 il primo one man show di uno degli attori più amati. La musica, i ricordi, le emozioni di una carriera piena di successi e di risate. «Ho fatto 110 pellicole – afferma – sono conosciuto come un comico di film di Natale, di cinema, ma il luogo in cui mi sento più a mio agio è il palcoscenico»

Cosa ha preparato per il pubblico di Rai1?

Sono contento che Stefano Coletta e la Ballandi mi abbiano dato la possibilità di tornare su Rai1 a fare il varietà, perché io non ho cominciato né come attore né come comico, ma con i varietà del sabato sera di Rai1. Il primo grande spettacolo che ho fatto, con la regia del grande Antonello Falqui, si chiamava “Bambole non c’è una lira”, la televisione era ancora in bianco e nero. La prima puntata fece 18 milioni di telespettatori. Era da tempo che volevo registrare questo spettacolo, simile a uno che avevo già fatto a teatro e che ho portato in giro per l’Italia, “Christian racconta Christian”.

Chi ospiterà nella sua “Serata tra amici”?

Gli amici sono tanti, dal direttore d’orchestra, Marco Tiso, con il quale lavoro dal 2000, al pianista Riccardo Biseo, grande jazzista che è stato collaboratore delle colonne sonore di mio fratello Manuel nei film di mio padre, a Pino Strabioli che è un amico di lunga data, poi c’è mio cognato Carlo (Verdone), che prima di diventare mio parente è stato mio compagno di banco.

Amici ma non solo…

Ci sarà anche mia figlia Maria Rosa, con la quale canto un brano che amo molto.

Lei fa l’assistente costumista, ma come a suo padre piace cantare, e così mi ha chiesto di fare insieme un brano nello spettacolo.

Filo conduttore sarà la musica…

Ogni canzone che interpreto è legata a un ricordo, a un aneddoto, che può essere divertente, romantico o tragico, come quando parlo della morte di mio padre. Lo spettacolo è pieno di musica, a suonare è un’orchestra di 32 elementi con la quale faremo omaggi ai diversi generi musicali. Quando ho portato in giro questo spettacolo per i teatri ha avuto un grandissimo successo, ma finiti gli applausi rimangono solo le locandine. La televisione, invece, ti permette di conservare i ricordi, lo faccio per i miei figli, per gli amici, per il pubblico che mi vuole bene.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.26

La fuggitiva

Posted on

Serie Tv

Un originale e appassionante action-thriller al femminile che non rinuncia ai sentimenti. A dirigere Vittoria Puccini, protagonista nei panni di Arianna, è Carlo Carlei. È la storia di un’eroina in fuga, ma anche di una madre che lotta per sé e per suo figlio, sconfiggendo i suoi nemici con inaspettata sapienza da guerriera. Da lunedì 5 aprile in prima serata su Rai1

La vita di Arianna viene sconvolta quando suo marito Fabrizio, assessore all’urbanistica di un piccolo comune dell’hinterland torinese, viene ucciso. Prove in apparenza schiaccianti trovate vicino al luogo del delitto portano la polizia a incriminarla. Contemporaneamente una donna si presenta in commissariato, affermando di essere stata l’amante di Fabrizio. Il movente è dunque la gelosia? Quello che nessuno si aspetta è che, pochi istanti prima dell’arresto, Arianna riesca a fuggire e a far perdere le proprie tracce. Come è possibile che una madre di famiglia, apparentemente irreprensibile e innocua, sia stata capace non solo di macchiarsi di un tale crimine, ma anche di sparire e seminare la polizia, con un’abilità quasi militare? Risposte che si celano nel misterioso e tragico passato di Arianna. Trent’anni prima la sua famiglia venne sterminata durante una rapina nella villa dove abitava. La rapina finì male e di lei si persero le tracce per molto tempo. Ricomparve dieci anni dopo, insieme a un gruppo di profughi scampati alla guerra in Bosnia. Accolta in una casa-famiglia da una suora laica, suor Donata, Arianna, profondamente traumatizzata, parlò e rivelò la sua vera identità solo dopo mesi. Il migliore amico e socio di suo padre, l’avvocato e ora senatore Feola, si fece avanti e la adottò, commosso per averla ritrovata. Cosa ne è stato di Arianna in quei dieci anni di buio?

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.18

Simona Ventura

Posted on

Loco come me!

La popolare conduttrice torna su Rai2 con il programma che sta conquistando e divertendo le platee televisive del mondo intero: «Questa trasmissione arriva proprio a fagiolo per farvi vedere come sono tornata a essere». “Game of games – Gioco Loco” dal 30 marzo in prima serata

Simona, come sarà “Game of games”?

“Game of games” è una trasmissione completamente nuova, è spettacolare e innovativa. È un programma che non ho mai fatto, è l’intrattenimento leggero di cui si sentiva il bisogno in un momento come questo. A condurlo con successo, in America, è Ellen DeGeneres, molto eclettica, uno dei personaggi più importanti della televisione statunitense, che ho sempre seguito con grandissimo affetto. Quando ho visto il format e ho capito che avrei avuto la libertà creativa di presentarlo come meglio credo, mi ci sono buttata a pesce. Ho finalmente avuto la possibilità di cucirmi un programma addosso. Come spirito sono tornata a quella che ero prima del 2011.

Cosa cambia dal format americano, nei giochi e nello stile?

I giochi sono gli stessi, è chiaro però che un conduttore dà molto di sé. Rispetto alla versione originale abbiamo introdotto i vip, che non ci sono neanche negli altri formati in giro per il mondo. È un innesto che mi piace moltissimo perché con loro riesco a giocare molto di più, mentre ho più soggezione e rispetto con le persone comuni. I vip giocano per conto dei concorrenti.

Che caratteristiche deve avere un concorrente di “Game of games” per avere successo nel gioco?

Innanzitutto, il “fattore C”, fondamentale, e poi deve sperare di avere scelto il vip giusto. I concorrenti scelgono i personaggi che, vincendo, li porteranno avanti nella gara, verso il gioco finale. Ad aiutare sono certamente sesto senso e intuito. I vip si scontrano tra di loro per fare andare avanti il proprio candidato. La fortuna conta moltissimo.

Che rapporto ha con il gioco e con le regole del gioco?

Mi piace sparigliare le regole, quando si può (sorride). L’ho fatto molto spesso nella mia vita, nella mia carriera. Adesso penso di avere raggiunto un equilibrio che mi porta a essere una persona tranquilla, serena, obiettivo principale di chi ha la mia età. Ho vissuto a pieno tutte le età che ho avuto. Non ho rimpianti, non ho rimorsi, questo è importante, perché rimorsi, rimpianti e nostalgia ti fanno arrabbiare.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.8

Ermal Meta

Posted on

Che voglia di tornare sul palco!

“E’ stata una grande gioia perché non me l’aspettavo. Il pezzo è nato in studio, mentre ero preso dai miei pensieri”: Ermal Meta, terzo al Festival con “Un milione di cose da dirti”, ci parla del suo nuovo album, “Tribù Urbana”, “pieno di persone e di storie”.

Come ha accolto il terzo posto al Festival?

Con grande gioia perché non me l’aspettavo, non era davvero nelle mie aspettative e ne sono felicissimo.

Con quale idea era salito sul palco di Sanremo?

L’idea era quella di salire sul palco e cantare una canzone. Dato il particolare momento che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto l’anno scorso, mi mancava il palco e non vedevo l’ora di salirci.

“Un milione di cose da dirti” come e quando nasce?

Nel 2018 in studio, anche se è molto difficile raccontare come nasce una canzone. Nasce mentre stai scrivendo e sei preso dai tuoi pensieri. Mi girava in testa da qualche giorno il testo e poi la musica è arrivata da sola.

Questa canzone fa parte del nuovo disco “Tribù urbana” uscito il 12 marzo. Quali le storie contenute?

Ci sono diverse sfaccettature. E’ un disco pieno di persone, in realtà. C’è “Nina e Sara”, che parla di un amore adolescenziale tra due ragazze che non sanno nemmeno bene capire quello che stanno vivendo. C’è una canzone come “Invisibili”, che parla di quello che accade quando smetti di guardarti attraverso i tuoi occhi e utilizzi quelli degli altri e di come questo ti faccia allontanare da te stesso. E’ un disco molto ricco.

Chi sono gli uomini e le donne della “Tribù urbana”?

Sono tutti coloro che, in qualche modo, si sentono di far parte del cambiamento del nostro mondo oggi. E’ un disco che mette insieme due parole distanti l’una dall’altra, tribù e urbana. C’è la voglia di ritrovarsi in un gruppo di persone che si conoscono nella dispersione di quella che può essere una realtà urbana. Sono tutti coloro che dentro di sé hanno voglia di far parte di qualcosa.

In questo album c’è un ritmo inaspettato, che ci riporta all’immagine di una esibizione live. C’è tanta voglia di uscire da questo momento?

La voglia più grande che ho è questa. Ed emerge anche nel modo in cui è stato composto e lavorato il disco. E’ stato realizzato con quest’ottica, con la voglia di tornare sul palco, che è grandissima.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 13 a pag.36

Ester Pantano

Posted on

Sto abbracciando il mio sogno

L’attrice siciliana, protagonista femminile di “Màkari”, la serie di Rai1 tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, si racconta al RadiocorriereTv: «Suleima ha un bellissimo carattere, è giocosa, ha un bel senso dell’umorismo e una grande apertura mentale. A un certo punto della serie saprà dimostrare tutta la sua maturità». A proposito del suo futuro, invece, aggiunge: « Se provo a chiudere gli occhi, mi vedo serena, soddisfatta, libera di fare quello che voglio, non intrappolata in qualcosa che non mi piace. Felice di qualsiasi cosa possa arrivare». 

foto di Floriana Di Carlo

La Sicilia, come fu con “La mossa del cavallo” di Andrea Camilleri, torna a essere protagonista della sua vita professionale, come sta vivendo questo nuovo progetto? 

Da “La mossa del cavallo” a oggi c’è stato un grande cambiamento. Agli inizi temevo di rimanere intrappolata nella figura della “siciliana” mentre ora, in realtà, penso che la sicilianità sia solo un valore aggiunto. Il tempo mi ha dato spazio e modo di verificare che posso fare anche altro. “Màkari” mi ha dato anche la possibilità, la ricchezza, di trascorrere quattro mesi a Trapani, paradiso terreste, e di vivere così il secondo periodo pandemico in quelle zone splendide, dopo avere trascorso la prima fase a Roma, da sola nel mio monolocale con il cane.  

Lei è catanese, rapita da Trapani e dalla bellezza della Sicilia occidentale 

Ho amato lavorare, vivere e passeggiare in quella città che è un luogo meraviglioso. Sei in una lingua di terra, hai il mare di fronte a te, alla tua sinistra, alla tua destra. Sei circondata. La Sicilia è una cosa immensa. 

Una terra carica di emozioni come la sua Suleima… 

Lei è una giovane donna d’origini siciliane che va a studiare a Firenze. Durante l’estate rientra in Sicilia per lavorare nel ristorante da Marilù, che si trova a Màkari. Lì incontra Saverio. Suleima ha un bellissimo carattere, è giocosa, ha un bel senso dell’umorismo e una grande apertura mentale. A un certo punto della serie saprà dimostrare tutta la sua maturità. 

Com’è stato il suo incontro con la scrittura di Savatteri? 

Superati i primi provini, quando ancora conoscevo poco del progetto e del personaggio, mi dissero che avrei potuto approfondire leggendo i romanzi. E così corsi in libreria. Il primo romanzo di Savatteri che ho letto è stato “I siciliani”, un tour de force dentro le nostre radici, i nostri usi, dentro tutto ciò che permea un piccolo semino che posso essere io, che senza nemmeno essere troppo cosciente di quello che ho dietro, quando arrivo a Roma sono riconoscibile da siciliana anche rimanendo in silenzio. I romanzi, quelli che hanno protagonista Saverio Lamanna, e non solo quelli, sono giocosissimi, ci sono tanti elementi che, come accade con Camilleri, mi fanno sentire subito a casa. 

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 12 a pag.20