Quanto siete disposti a rischiare per diventare famosi?
Dal 29 settembre, in esclusiva su RaiPlay, la serie original con l’Orchestraccia, che fa incontrare comicità e varietà
Nella sede Rai di via Asiago sta andando in onda un programma condotto da Ema Stokholma, dedicato alla tecno e alle musiche da club. Improvvisamente un’interferenza proietta sui maxischermi un gruppo di personaggi bizzarri. Indossano tute blu e portano sul volto la maschera di Carlo Conti. Sotto gli occhi esterrefatti di Ema, uno di loro scandisce un proclama: stanno arrivando per vendicarsi di questa televisione banale e addormentata, che ha per giunta la colpa di non avere mai dato loro spazio. Un’altra scarica elettrica e poi il buio. Comincia così la “La Nottataccia” nuova serie original che integra comicità e varietà, prodotta in collaborazione con iCompany in quattro puntate, disponibile in esclusiva su RaiPlay a partire dal 29 settembre. I componenti dell’Orchestraccia, gruppo musicale che non riesce più a trovare nessun ingaggio attraverso Lillo, il loro manager, decidono di occupare la RAI. Una volta raggiunta la Sala A si preparano a resistere ad un lungo assedio, mandando in onda a oltranza il loro nuovo singolo, certi del riscontro del pubblico e dei compensi della Siae per la messa in onda.
Un viaggio entusiasmante condotto da Piero Angela, con i contributi di Alberto Angela e degli inviati ed esperti del programma. Da mercoledì 14 luglio alle 21.25 in prima serata su Rai1
“Buona sera e ben ritrovati a ‘Superquark’, dopo un periodo così difficile per tutti. La pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare, ma speriamo ora di riprendere piano piano una sospirata normalità. Eccoci perciò qui puntualmente per una nuova serie. Saranno 7 puntate, realizzate con la nostra formula tradizionale: i servizi, le grafiche, le rubriche, gli ospiti e un filmato naturalistico di alta qualità d’apertura.” Con queste parole Piero Angela aprirà la prima puntata della nuova edizione di “Superquark”, il più popolare magazine televisivo di scienza, natura e tecnologia, che comincerà mercoledì 14 luglio e ci terrà compagnia per 7 settimane. Anche quest’anno non mancherà una grande serie realizzata dalla BBC nei quattro angoli della terra, con l’obiettivo di mostrare come “funziona” il nostro pianeta. Il titolo è significativo: “Un pianeta perfetto”. E infatti, osservandolo da vicino, si vede bene che ogni parte, ogni “pezzo”, per così dire, è collegato perfettamente a ogni altro in un equilibrio dinamico quasi miracoloso. In questa nuova stagione Alberto Angela ci accompagnerà al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per visitare un’importante e affascinante mostra sui Gladiatori, poi ci racconterà della recentissima scoperta di 9 crani di Neanderthal nella grotta del Circeo. E ancora saremo tra le meraviglie archeologiche di Ostia antica.
Solo poche settimane di vacanza e “Settestorie”, il programma di Monica Maggioni, torna in onda nella sua edizione estiva. L’appuntamento è per lunedì 12 luglio, sempre su Rai1. Protagonisti, ancora una volta, i personaggi e le storie del nostro tempo: dai viaggi del futuro su Marte e le frontiere dello spazio alle vite dei migranti in viaggio verso l’Europa sulle rotte dei Balcani e del Mediterraneo, dal destino del popolo curdo che è stato in prima linea nella guerra contro l’Isis alla ricerca, in tempo di pandemia, di un nuovo equilibrio tra salute umana, benessere animale e dell’intero ecosistema. E, infine, un viaggio in Italia, dal nord al sud, attraverso le grandi fiction Rai che ci hanno fatto conoscere e amare i luoghi più belli, ma anche talvolta meno conosciuti, del nostro Paese.
Arriva dall’universo fumettistico Marvel la supereroina “Jessica Jones” che, a partire dal 19 luglio in seconda serata, accompagnerà con un episodio a sera i lunedì estivi di Rai4 con la terza e ultima stagione in prima visione. La tormentata supereroina dei fumetti Marvel, creata da Brian Michael Bendis nel 2001 e disegnata da Michael Gaydos, torna in azione per un’ultima stagione che mette la coraggiosa detective dotata di superforza di fronte a una nemesi inaspettata. Dopo gli eventi della seconda, fondamentale, stagione, il rapporto tra Jessica e la sua migliore amica Trish si è incrinato e, per di più, l’ex reporter è ora dotata di poteri sovrumani che vorrebbe utilizzare per combattere il crimine di New York. Ma Trish è per la linea dura, non si fa scrupoli e con i suoi modi poco ortodossi rischia di passare facilmente dalla parte del torto; nel frattempo la città è terrorizzata dall’azione di uno scaltro serial killer moralista, privo di poteri ma letale come pochi altri avversari di Jessica Jones sono stati.
Quattordici brani in gara interpretati da 17 piccoli solisti provenienti da 9 regioni d’Italia, un trio e un duetto: sono i numeri della prossima edizione della manifestazione in onda a dicembre su Rai1 con la direzione artistica di Carlo Conti
Scelte tra 550 proposte arrivate all’Antoniano di Bologna in risposta al bando autori, le canzoni del 64° “Zecchino d’Oro” saranno interpretare da 17 piccoli solisti, scelti tra i circa 3000 bambini che da tutta Italia hanno inviato le proprie video-esibizioni sulla piattaforma dedicata ai Casting di Zecchino, che per il secondo anno si sono svolti online a causa della situazione sanitaria. È stata, invece, come di consueto in presenza, la fase finale: una grande festa, in piena sicurezza, nella quale i 42 finalisti hanno avuto la possibilità di cantare dal vivo. Uno “Zecchino” che strizza l’occhio alle nuove generazioni anche nelle tematiche: il riciclo e l’attenzione all’ambiente, i giochi di parole e le filastrocche, irresistibili balli con animaletti divertenti e anche contenuti che fanno riflettere. Di seguito i brani e i nomi dei rispettivi interpreti che canteranno insieme al Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni.
Da domenica 18 luglio Rai1 ripropone in prima serata la fiction trasmessa con grande successo nella primavera del 2020. La regia è di Pappi Corsicato, protagonista è Elena Sofia Ricci. Al suo fianco Massimo Ghini, Antonio Gerardi, Iaia Forte, Bianca Nappi, Teresa Saponangelo
Ogni famiglia ha i suoi segreti: è questo l’incipit della storia raccontata in “Vivi e lascia vivere”, che Rai1 ritrasmette da domenica 18 luglio in prima serata. E la famiglia Ruggero ne ha uno enorme, di cui solo Laura Ruggero, la protagonista, è al corrente. È lei ad averlo ideato e a custodirlo gelosamente. Laura, cinquant’anni portati con sfrontatezza, lavora come cuoca all’interno di una mensa; ha due figli adolescenti, un’altra figlia più grande con la quale ha un rapporto complicato e conflittuale, e un marito, Renato, con il quale è sposata da vent’anni e che suona a bordo delle navi da crociera. Una vita apparentemente come tante fino al giorno in cui Laura, di ritorno da un misterioso viaggio, convoca i figli per comunicare loro una terribile notizia: il padre non c’è più. Di sosta con la nave a Tenerife, Renato Ruggero è morto in un incendio, di lui non è rimasto che cenere. Ed è da quella cenere, dal mistero di quella morte, che la vita di Laura riprende, cambia, cresce, fino a diventare qualcosa di completamente diverso.
Sessanta milioni di album e singoli venduti in Italia e in altri 37 paesi del mondo, 22 i dischi di platino e d’oro assegnati. Da “Forte forte forte” a “Fiesta” a “Ballo ballo” miliardi di persone negli ultimi cinquant’anni hanno cantato e ballato la Carrà
Le hit di Raffaella Carrà hanno conquistato il mondo
intero. Dal 1974, anno di pubblicazione di “Felicità tà tà” in terra iberica,
seguita nel 1975 da “Rumore”, la popolarità dell’artista è stata via via
crescente. Album e singoli sono stati pubblicati in 37 nazioni, dagli Stati
Uniti all’Unione Sovietica, dalla Turchia al Sudafrica, fino alla Nuova
Zelanda, all’Australia. Ma è stato il mondo ispanico a tributare a Raffaella
successi clamorosi, discografici e televisivi. In Argentina come in Venezuela, Colombia,
Bolivia, Perù, Messico, e ovviamente in Spagna, “Rafaela” ha ricevuto consensi
mai riservati prima ad altri artisti italiani. Ad accogliere sempre con grande
affetto la Carrà e le sue pubblicazioni discografiche, le comunità italiane nel
mondo, negli Stati Uniti e in Canada in primis. Di seguito gli album di
inediti, pietre miliari della discografia della Carrà.
1970 “Raffaella”
Scritto da Gianni Boncompagni, arrangiato da Franco
Pisano, contiene “Ma che musica maestro”, sigla del programma “Canzonissima
1970”.
1971 “Raffaella Carrà”
Scritto da Gianni Boncompagni, arrangiato da Franco
Pisano, contiene “Tuca Tuca”, e la sigla del programma “Canzonissima 1971” (Castellano
e Pipolo- Pisano).
1972 “Raffaella… Senzarespiro”
Scritto da Gianni Boncompagni, arrangiato da Paolo
Ormi, contiene il brano “Ma che sera”.
1973 “Scatola a sorpresa”
Scritto da Gianni Boncompagni, arrangiato da Paolo
Ormi, l’album contiene numerose cover.
1974 “Milleluci”
L’album contiene il brano “Din Don Dan” (Lerici-Ferrio),
sigla del programma “Milleluci”.
1974 “Felicità tà tà”
Numerosi gli autori del disco arrangiato da Paolo
Ormi e Andrea Lo Vecchio, da Gianni Boncompagni a Dino Verde a Shel Shapiro. Il
brano che dà il titolo all’album è sigla di “Canzonissima 1974”. Tra le tracce
“Rumore” (Ferilli-Lo Vecchio).
1976 “Forte Forte Forte”
Numerosi gli autori del disco arrangiato da Franco
Bracardi, da Cristiano Malgioglio, a cui si deve il testo di “Forte Forte
Forte” a Daniele Pace, autore di “A far l’amore comincia tu”.
1977 “Fiesta”
Scritto da Gianni Boncompagni e arrangiato da Franco
Bracardi e Paolo Ormi.
1978 “Raffaella”
Scritto da Gianni Boncompagni insieme a Colline e a Pace,
è arrangiato da Franco Bracardi e Paolo Ormi. L’album contiene “Tanti auguri”,
sigla del programma televisivo “Ma che sera”.
1979 “Applauso”
Tra gli autori del disco Gianni Boncompagni e
Cristiano Malgioglio, gli arrangiamenti sono di Franco Bracardi.
1980 “Mi spendo tutto”
Scritto da Gianni Boncompagni e arrangiato da Franco
Bracardi e Paolo Ormi, contiene “Mi spendo tutto”, sigla del programma
televisivo “Millemilioni”.
1982 “Raffaella Carrà 1982
Tra gli autori del disco Gianni Boncompagni e
Giancarlo Magalli, gli arrangiamenti sono di Franco Bracardi e Danilo Vaona.
L’album contiene “Ballo, ballo”, sigla del programma “Fantastico Tre” e “Che
dolor”
1983 “Fatalità”
Tra gli autori del disco Gianni Boncompagni,
Giancarlo Magalli, Cristiano Malgioglio, arrangiamenti di Franco Bracardi e
Danilo Vaona. L’album contiene “Fatalità” sigla del programma “Pronto,
Raffaella?”.
1985 “Fidati!”
L’album, arrangiato da Danilo Vaona, contiene
“Fidati!” e “Bellissimo” (Boccuzzi-Vaona), sigle del programma “Buonasera
Raffaella”.
1986 “Curiosità”
L’album, arrangiato da Franco Bracardi, contiene
“Curiosità” (Testa-Bracardi) sigla del programma “Domenica In”.
1988 “Raffaella”
L’album, arrangiato da Danilo Vaona, contiene
“1,2,3,4 dancing”, sigla del programma “Raffaella Carrà Show”.
1990 “Inviato Speciale”
L’album
contiene i brani “Inviato Speciale” e “Ballando Soca Dance” (Maskva-Yokar-Deja) sigle del programma “Ricomincio da
2”.
1991 “Raffaella Carrà”
L’album contiene il brano “Scranda la mela” (Lo
Vecchio-Maskva-Vaona).
1996 “Carramba che rumba!”
L’album contiene il brano “Carramba, che sorpresa”
(Testa-Dall’Ora).
2018 “Ogni volta che è Natale”
L’album contiene nove cover natalizie e l’inedito “Chi l’ha
detto” (Daniele Magro).
Dallo Sferisterio di Macerata conduce insieme a Enrico Ruggeri la serata finale di “Musicultura Festival”. Al RadiocorriereTv la popolare conduttrice parla del suo rapporto con la musica «Sono cresciuta tra Mozart, i Pink Floyd e il Quartetto Cetra», della sua recente esperienza da attrice, della passione per la danza e la Tv. Su Rai2 il 6 luglio alle 23.30
I giovani, il talento, l’ambizione finalmente su un palco
“acceso”, come ha vissuto l’esperienza di “Musicultura”?
“Musicultura” è stato un po’ come il mio club delle prime
volte. La prima volta a condurre la manifestazione, la prima volta allo Sferisterio
di Macerata, emozione che mi ha lasciato senza fiato per diversi minuti, la prima
volta sul palco con Enrico Ruggeri, la prima volta a cantare con lui. Un mix di
felicità e di adrenalina. Con Enrico mi sono trovata benissimo, il fatto che
lui abbia proposto di duettare con me, per rendere la conduzione più scherzosa,
mi ha dato grande gioia. Sono una conduttrice, lui un cantante, duettare
insieme ha accorciato le distanze, è stato molto divertente. Ho condotto per
due ore con l’ansia del duetto finale.
In quali brani vi siete cimentati?
“Non m’innamoro più” di Johnny Dorelli e Catherine Spaak,
romantica, e una versione rock di “Vattene amore”. Una prova e via sul palco…
Come ha commentato Ruggeri le sue performance canore?
Mi ha detto che sono andata benissimo. La band invece mi
prendeva in giro dicendomi: sei una cantante e non ce lo dici.
Cosa ha provato nel riprendere in mano il suo lavoro, a
trovarsi di fronte un pubblico vero?
In questo anno il lavoro non è mancato, a mancarmi è
stata l’emozione di una serata così, con il pubblico che applaude in completa
sicurezza. La gioia dell’applauso, di lavorare con i tecnici, i musicisti, le
maestranze. Sembrerà retorico ma in questi casi torni ad apprezzare le cose che
davi per scontate con quella gratitudine che a volte, nella routine, si perde.
La musica, come le arti in generale, ci hanno fatto
grande compagnia nell’ultimo anno, che rapporto ha con la musica?
Provo un grande senso di gratitudine nei confronti di tutti gli artisti che durante il lockdown ci hanno fatto compagnia dai balconi e non solo. Sono cresciuta con una mamma che un giorno mi faceva ascoltare il requiem di Mozart, di cui conosco anche il testo in latino, quello successivo i Pink Floyd e quello dopo ancora il Quartetto Cetra. Questa trasversalità mi è risultata utile nel lavoro, sono stata anche una soubrette di spettacoli di varietà. Televisivamente parlando la musica per me è lo “Zecchino d’Oro”, che ho condotto per più di dieci anni. In generale non ho schemi, mi piace tanto anche la musica italiana, il cantautorato, amo l’originalità, le sonorità nuove, come quelle ascoltate a “Musicultura”.
Il motto del piccolo clan di “Buongiorno Estate”, il sabato alle 9.35 su Rai2, è “ripartiamo tutti, facciamolo con il sorriso”. Il racconto al RadiocorriereTv di una delle annunciatrici storiche della Rai che degli anni della grande televisione di ieri dice: «Eravamo la copertina di questa azienda. Nicoletta Orsomando è stata sempre il mio idolo, è stata la prima di tutte noi, ha dato a tutte lezioni di bon ton»
Dalla buonasera al
buongiorno, quanta emozione per questa nuova avventura?
Sono stata in onda quasi tutto l’inverno, tra “Italia, Sì”
con Marco Liorni e “Oggi è un altro giorno” con Serena Bortone, ho fatto
capolino in Tv molto spesso. “Buongiorno estate” è però un’esperienza diversa
dalle altre, soprattutto per il tema portante del programma. Proviamo a
“raccontare” il ritorno, speriamo, alla vita normale del Paese. Sono puntate
molto vivaci, non è un talk show, ma uno spazio nel quale immediatamente si è
creato uno spirito quasi “dimenticato”. Siamo diventati un piccolo clan spinto
dal “motto”: ripartiamo tutti, facciamolo con il sorriso. L’intento è trasmettere
entusiasmo a chi ci guarda.
Com’è andato l’incontro
con Livio Beshir?
Molto bene, è un ragazzo dotato di una professionalità
trasversale, ora è impegnato con le vecchie zie della Tv, poi si occupa di
giovanissimi su RaiPlay, si impegna in eventi di Servizio Pubblico come il Prix
Italia. Ha un inglese perfetto, è estremamente ironico, davvero molto bravo.
A proposito di
ripartenza, come sta andando la sua?
Non faccio programmi di ripartenza, conduco la stessa vita di
prima, mi concedo, dove possibile, qualche uscita al cinema all’aperto e al
mare, ma porto sempre con me la mascherina. L’unica cosa che forse farò sarà
prendere un volo per la Germania e andare a trovare i miei nipoti lontani che
non vedo da molto tempo. Sono molto attenta, non abbraccio e non bacio nessuno,
con i figli e i nipoti in Italia, ci mandiamo tanti baci, ci facciamo tanti
regali, ma niente di più. Ho perso l’abitudine ad abbracciare, devo dire che
non mi sto strappando i capelli (ride).
Continuiamo ad avere le nostre distanze fisiche, attenzione al lavaggio delle
mani, la mascherina. Mi auguro che la ripartenza reale sia per il lavoro, per
chi non ce l’ha, per chi lo ha perso, per ristabilire l’equità sociale.
Le storie protagoniste nel
programma sono raccontate anche attraverso la musica. Che posto occupa nella
sua vita la melodia?
La musica è una straordinaria compagnia, e in questo periodo complicato me ne ha fatta moltissima. Durante il lockdown, per esempio, mi è rimasta nel cuore quella proposta in radio e sui social da Mauro Coruzzi, in arte Platinette. Dagli anni sessanta, settanta, ottanta, attraverso queste scelte ho rivissuto la mia giovinezza. La musica non può mancare mai nella nostra vita.
Nel fine settimana il buongiorno di Rai1 è affidato ad Anna Falchi e a Beppe Convertini. Il sabato alle 8.30 e la domenica alle 8.20, in viaggio tra mercati, tavole imbandite, tradizioni e bellezze del Paese
Beppe Convertini. Insieme all’amica Anna è pronto a portare il pubblico della rete ammiraglia a curiosare tra i banchi dei mercati italiani: «Vorremmo portare un po’ di leggerezza, nonostante non si possa dimenticare ciò che è accaduto»T
Il rito dei mercati, della tavola imbandita in
famiglia, dove ci portate il sabato e la domenica mattina?
In giro per l’Italia, l’Italia che torna a
vivere, a viaggiare, l’Italia dei mercati, lo faremo dal Nord al Sud del Paese.
Parliamo con chi vende e con chi acquista, cercando di capire, tra i banchi,
cosa amano di più gli italiani. Raccontiamo storie legate alla vita del
mercato, che è un po’ il cuore delle città, dei borghi, di ogni centro abitato.
Incontrando gli esperti ci occupiamo anche di prezzi, di come fare acquisti,
dalla gastronomia all’abbigliamento, cercando di fornire consigli utili per una
spesa economica e di qualità. In questo viaggio raccontiamo anche le bellezze
della nostra Italia, dai mari ai monti alle città d’arte.
Consigli utili per le vacanze…
Quest’anno bisogna andare in vacanza in Italia,
perché il nostro è il Paese più bello al mondo, servirebbero più vite per
poterlo visitare tutto. L’Italia riparte anche dal turismo, in difficoltà dopo
un anno e mezzo di pandemia.
Dal mercato al pranzo della domenica, e non
solo…
Lo
facciamo andando a casa delle famiglie italiane, cucinando con le nonne e con
le mamme i piatti tipici regionali. Con loro parliamo anche del vestito della
festa, tra tradizioni e uno sguardo al futuro. È il racconto dell’Italia
autentica, vera, che ritrova la normalità. A “Uno Weekend” non ci dimentichiamo
nemmeno dei nostri amici a quattro zampe (sorride).
Come
è stato ritrovare Anna dopo questo anno difficile e diverso?
Molto
bello, con Anna siamo amici del cuore. Anche nel corso della pandemia ci siamo
sentiti spesso, tra noi ci sono grandi sintonia e complicità, per questo siamo
felici di trascorrere un’altra estate insieme. A coloro che ci seguono vogliamo
trasmettere gioia e allegria, lo facciamo dopo un periodo terribile, che ha
visto oltre 120 mila morti, milioni di persone che si sono ammalate, famiglie
che hanno sofferto tantissimo. Vorremmo portare un po’ di leggerezza,
nonostante non si possa dimenticare ciò che è accaduto.
Tanta
voglia di tornare a sorridere…
E
di riabbracciarsi liberamente, perché nell’ultimo anno e mezzo gli abbracci mi
sono mancati tantissimo. Anche quando dopo i mesi più difficili sono riuscito
ad andare a trovare mia mamma, che vive da sola in Puglia, non ho potuto
abbracciarla. Speriamo di ritrovare al più presto la normalità che abbiamo
perso, per farlo è fondamentale vaccinarci tutti.
Una
giornata al mercato con Beppe Convertini, cosa la incuriosisce di un luogo che
ha un’umanità così particolare?
Conosco bene il mondo del mercato, le difficoltà e la fatica di chi ci lavora, anche perché da ragazzo, durante l’estate, ho fatto il garzone. Andavamo ogni giorno in una località diversa e per raggiungerla ci si alzava anche alle 4 del mattino. Insieme alla fatica c’è anche il fascino di incontrare tanta gente, di conoscerne i gusti. Il mercato è una grande comunità di gente che lavora sodo e che durante la pandemia ha sofferto molto.
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