Gli Ottanta in Collegio

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1982: i ragazzi di allora sono i genitori di oggi. Tra questi ultimi anche Simona Ventura che, non a caso, è la grande novità della quarta edizione de “Il Collegio”, in onda da martedì 22 ottobre in prima serata su Rai2. “SuperSimo” prenderà infatti il posto dello “storico” Giancarlo Magalli, come voce narrante del programma. Ma c’è di più, questa quarta edizione, dopo lo straordinario successo di ascolti delle precedenti, si arricchisce di uno spin-off digital, “Il Collegio Off”, già in onda dal 16 ottobre scorso. Altra novità di quest’anno è l’iniziativa editoriale di Rai Libri: un volume illustrato con informazioni, curiosità e dettagli sui protagonisti del programma. Non cambia invece la location: ancora una volta infatti il set sarà il Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco, la storica struttura nata nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo, che ha ospitato anche studenti illustri tra cui Papa Roncalli. Proprio nelle aule di questo istituto siederanno i venti ragazzi, dieci maschi e dieci femmine, selezionati tra i circa 22 mila iscritti ai provini.

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RAI RAGAZZI

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A Jams di Rai Ragazzi il Content Innovation Award 2019

“JAMS”, la prima serie per ragazzi ad affrontare il tema delle molestie sessuali sui minori, ha vinto domenica 13 ottobre a Cannes il Content Innovation Award 2019 come Best live action kids programme, attestandosi come unica produzione italiana a vincere nelle 23 categorie del prestigioso evento internazionale organizzato da Digital TV Europe e Television Business International che ha visto tra gli altri vincitori produzioni di grandissimo successo internazionale come Chernobyl, Leaving Neverland, Save me, Masterchef, Line of Duty e molti altri.
Ideata e prodotta da Simona Ercolani, coprodotta da Rai Ragazzi e Stand by me in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la serie è andata in onda a marzo 2019 in prima serata su Rai Gulp e su RaiPlay e riproposta a luglio 2019 sulla rete generalista Rai2. Già vincitrice del Pulcinella Award ai Cartoons on the bay 2019 come Best Live action/Hybrid TV Series, “JAMS” ha convinto anche la prestigiosa giuria internazionale dei Content Innovation Awards, i riconoscimenti che premiano l’innovazione nella produzione e nella distribuzione di contenuti TV. Il premio è stato ritirato dal direttore Luca Milano per Rai Ragazzi e da Simona Ercolani per Stand By Me.

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Elisa Isoardi

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Cucino con passione

Elisa Isoardi racconta al RadiocorriereTv il suo amore per la cucina contadina e per le tradizioni della montagna cuneese: “La mia famiglia vive in una frazione di Castelmagno a 1200 metri d’altezza e facciamo la polenta sulla stufa”. La conduttrice de “La prova del cuoco” insime e a Claudio Lippi, da pochi giorni in libreria con “Buonissimo”, edito da RaiLibri, ci apre il suo frigorifero: “Non mancano mai le uova, le acciughe, i capperi, le foglie di cappero, tutto sotto sale, il burro, la pasta, i salumi e i miei formaggi”

Come nasce in lei la l’amore per la cucina?
Ha radici lontane. Sono nata in una famiglia piemontese delle Alpi marittime. Sono legatissima a tutto ciò che ho alle spalle: la montagna, le terre, le valli, il mio formaggio, il Castelmagno. Porto con me l’Occitania, il patois, la lingua d’Oc, che parlo perché sono occitana. La passione nasce quando ancora non arrivavo al tavolo e mia nonna faceva le raviole, “ravioles” in occitano. Le preparavamo prima della messa, al ritorno le buttavamo in acqua a bollire sulla stufa. A tavola si faceva pace, quindi anche i litigi della settimana erano risolti. La cucina ce l’ho nel sangue.
Con “La prova del cuoco” e ora con “Buonissimo” racconta l’Italia dei sapori, che Paese ha scoperto?
L’Italia l’ho scoperta con “Linea Verde” dopo la mia prima “Prova del cuoco”. Ho conosciuto l’Italia vera, dei contadini, quella di mia nonna e mio nonno, di mio padre. Provengo da lì e sono orgogliosa di dirlo. Oggi sto conoscendo un’Italia che cambia ma che ha sempre le basi solide degli agricoltori e del prodotto, che noi valorizziamo con “Buonissimo”. Con me, nel libro, due cuochi simbolo del programma, Alessandra Spisni per la tradizione, per la cucina della casa, e Natale Giunta per l’innovazione, per la cucina del ristorante. Ma non si può avere la cucina del ristorante senza passare dalla casa.

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Matteo Martari

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Con tutto me stesso

Matteo Martari, tra gli interpreti più amati di “Un passo dal cielo”, racconta al RadiocorriereTv la passione per la recitazione, per i motori e per la natura. Sul personaggio di Albert Kroess afferma: “L’ho trovato veramente solo al mio arrivo sulle Dolomiti”

Albert Kroess è certamente un personaggio controverso e al tempo stesso affascinante, come lo vive?

La cosa che non può permettersi di fare un attore è criticare un personaggio, altrimenti non ne viene più fuori. Sono personaggi, fanno quello che c’è scritto sul copione. Al tempo stesso tendo sempre a difendere Albert che a una prima occhiata può risultare un cattivone. In realtà non lo è, è complesso, talvolta certe ferite ti fanno agire in maniera sconsiderata.

Come è stato il vostro primo incontro?

Albert è lontanissimo da me, ma incontrarlo è stato interessante. La cosa che mi ha stupito è che mentre lo preparavo, a Roma, c’era qualcosa che non mi tornava, non riuscivo a capire la sua essenza, cosa che invece ho trovato nel momento in cui sono arrivato in montagna. La montagna ha questa sorta di magia. Un personaggio come Kroess, che vive un rapporto così stretto con la natura, l’ho trovato solo al mio arrivo sulle Dolomiti.

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Barbara Boncompagni

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Con Barbara e Marisa l’energia è servita

Il mezzogiorno del sabato e della domenica è all’insegna del buonumore. Il RadiocorriereTv intervista Barbara Boncompagni che insieme a Marisa Laurito conduce l’energy-talk di Rai Radio2

L’energia è servita è un invito a stare bene?

È un programma in cui parliamo dell’energia a tuttotondo a sfondo tematico. Energia nello sport, nel cibo, nella musica, nella coppia. Ci occuperemo a breve anche dell’energia della natura, dei viaggi. È un modo di raccontare tante cose della vita con il cappello dell’energia.

Vi considerate due portatrici sane di energia?

Assolutamente sì, siamo due arieti. Siamo super positive, ottimiste e, come dicono i nostri amici, siamo energetiche. C’è poco da fare (sorride, ndr).

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Il paradiso delle signore

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Signore e Signori, si apre!

«Signorine, ciascuno al proprio posto. Orario di apertura»
Torna “Il Paradiso delle Signore Daily”, in onda dal 14 ottobre, dal lunedì al venerdì, alle 14.40 su Rai1. Quando nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano a giugno 2018 è stato battuto il primo ciack della versione daily, la strada da percorrere era segnata da molte incognite. Un anno dopo, con una prima stagione da record (1,9 milioni di telespettatori con il 17,2% di share), la sfida di coniugare i tempi industriali alla qualità di scrittura e di realizzazione è stata vinta. La “cittadella” ricostruita agli studi Videa di Roma è stata invasa, ancora una volta, dalla passione e catapulterà il grande pubblico direttamente nei meravigliosi anni Sessanta, in quell’Italia del boom economico piena di sogni e desideri

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Tale e Quale show

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Li facciamo tali e quali

Dietro le quinte del programma cult di Rai1 con Emanuela Aureli, Maurizio Pagnussat e Simonetta Innocenti, actor coach, regista e costumista del grande show del venerdì sera giunto alla nona edizione

Emanula Arcuri, actor coach

Da actor coach come giudica il cast di questa edizione?

Do un giudizio meraviglioso, pieno di affetto e di stima nei confronti di tutto il cast. Ogni anno si ripete, tra me e i concorrenti, questo rapporto simbiotico e di amicizia. Penso a Sara Facciolini, una mia carissima amica, a Jessica Morlacchi, ma anche, negli anni passati, ad Annalisa Minetti, Alessandro Greco, Fabrizio Frizzi e Amadeus.  Tutte persone splendide, sono come figli a cui si vuole bene allo stesso modo.

Quanta Emanuela c’è nei protagonisti di “Tale e Quale Show”?

Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a loro. Con grande piacere cerco di trasferire le mie emozioni, quelle che ho provato facendo questo lavoro. Dono la mia esperienza, “svuoto” il mio bagaglio e lo condivido.

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Maria Teresa Lamberti

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La storia di tutte

Sono donne che superano pregiudizi e ostacoli, che combattono e vincono, che sanno anche come affrontare le sconfitte e che sono pronte a ripartire. A raccontare le loro storie è “Vittoria” il programma di Rai Radio 1, condotto da Maria Teresa Lamberti, in onda ogni domenica alle 8.30

Un racconto intimo e vero di storie di vita vissuta…
“Vittoria” parla attraverso le storie delle protagoniste, il racconto delle sfide, delle passioni, delle professioni, ma anche di episodi privati, senza mai fare gossip. Le donne raccontano le loro vittorie e al tempo stesso le loro sconfitte. La costante è rappresentata dal fatto che, molto più degli uomini, sanno risalire la china, riescono a utilizzare i momenti difficili per una loro rinascita.
Quali sono le storie che nel corso delle quattro stagioni del programma ti hanno colpito maggiormente?
Sono moltissime, parlo di storie di donne che hanno dei nomi non famosi, ma che ad esempio combattono per riportare i ragazzi nella legalità attraverso l’attività scolastica. Parlo di presidi o di docenti di zone di confine, di luoghi disagiati, di donne che, come Ilaria Capua, sono state accusate ingiustamente, quando invece sono uno dei nostri più fulgidi esempi di professionalità.

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Michele Mirabella

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La salute è una cosa seria

Ph: Ivan Palombi

Veterano della divulgazione medica in televisione, Michele Mirabella si racconta al RadiocorriereTv nei giorni dell’uscita di “Quando c’è la salute – Storie vere o supposte: curiosità, miti e dicerie della medicina” edito da RaiLibri. “Il titolo è una constatazione – dice l’autore –. Quando c’è la salute va tutto bene, è tutto migliore, è tutto più alla portata della nostra serenità di stare al mondo”. Il conduttore di “Tutta Salute” su Rai3 mette anche in guardia spettatori e lettori dal rischio delle fake news e afferma: “I ciarlatani sono sempre esistiti, anche nell’antichità. È pieno di dottor Balanzone capaci di fare solo dei clisteri”

Mirabella, come nasce la sua passione per la medicina?

Sin da ragazzino mi sono sempre interessato alla medicina, ho letto libri, mi piaceva quell’ambito. Poi ho capito che avevo molta paura del dolore, della fatica, del sangue. Così mio padre mi disse: non vuoi fare il dottore, vuoi giocare al dottore, vuoi recitare il ruolo del dottore ma non vuoi fare la fatica del medico. Aveva ragione, era stato il primo a capire che amavo fare lo spettacolo. Senza ricorrere a mezzucci non mi incoraggiò particolarmente e nemmeno mi scoraggiò, si mise a guardare come mio primo spettatore.

E da allora quando ha ritrovato la medicina sul suo cammino?

Non me ne sono mai occupato professionalmente, fino a quando, nel 1996, l’allora direttore di Rai3, Luigi Locatelli, su suggerimento di Lucia Restivo, bravissima programmista della Rai, non ebbe l’idea di portare in prima serata un programma sulla salute, “Elisir”, e chiamarono me a condurlo. Lì per lì tergiversai poi mi convinsi e mi dissi: sono tredici puntate poi tornerò a fare il varietà o programmi culturali. E invece il successo fu tale che dura ancora oggi.

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AMERICO MANCINI

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Sportello Italia, perché l’economia non è solo spread

Inchieste, reportage, l’Italia che non va ma anche quella che va. Il lavoro che cambia e uno sguardo sul mondo. Ogni giorno alle 11.35 su Rai Radio1, dal lunedì al venerdì, Americo Mancini conduce il programma realizzato in collaborazione con la Redazione Economica Sindacale dei Giornale Radio. “Dobbiamo fare capire ai cittadini cosa vuole dire l’economia – dichiara Mancini al RadiocorriereTv –, che fino a prova contraria è l’argomento principale delle conversazioni, delle preoccupazioni o delle aspettative delle persone”

Cosa significa spiegare l’economia, attraverso la radio, ai consumatori italiani?
Raccontare all’uomo della strada traducendo un linguaggio e un settore difficili, come quelli dell’economia, parlando dei temi più importanti ma rapportandoli a quelle che sono le esigenze, le aspettative, le tasche della gente. È quello che facciamo tutti i giorni.
I media danno forse troppa attenzione alla macroeconomia dimenticando il quotidiano?
L’informazione è spesso autoreferenziale. Oggi, invece, è doveroso parlare a chi compra i giornali, a chi ascolta la radio o guarda la televisione. Dobbiamo fare capire cosa significa aumentare l’Iva su alcuni beni e ridurla su altri, che cosa vuole dire, ad esempio, rimodulazione. Se ci limitiamo, come fa qualsiasi governo, a parlare di rimodulazione, senza spiegare, la gente si chiede ovviamente dove stia la fregatura. Cerchiamo di fare capire come stanno o come potrebbero stare le cose.

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