ELEONORA DANIELE

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Da “La Partita del Cuore” al cuore delle storie: quando la TV unisce e fa bene

 

Al RadiocorriereTv la conduttrice racconta l’emozione di tornare alla guida di un evento che unisce sport, musica e solidarietà, in onda su Rai 1 martedì 15 luglio alle 21.30. Ambientata quest’anno all’Aquila, città simbolo di resilienza, la partita vede sfidarsi la Nazionale Cantanti e la Nazionale Politici con l’obiettivo di raccogliere fondi per il Progetto Accoglienza del Bambino Gesù. Da settembre, la giornalista torna su Rai 1 con “Storie Italiane”, “Tutti a Scuola” e il nuovo ciclo di approfondimento “Storie di Sera”

 

Che emozione è per lei essere ancora una volta il volto di un evento così amato?

È una grande emozione, una gioia immensa occuparmi delle storie del Bambino Gesù e di questo evento benefico dove tutti si mettono in campo: dal mondo dei cantanti, dello spettacolo, fino alla politica. È davvero una partita speciale.

Qual è il significato profondo per lei, in questo contesto?

È un momento per riflettere e capire che le cose davvero importanti sono la sofferenza di tanti bambini, ma anche il loro sorriso. Regalare loro la possibilità di sopravvivere, vivere e avere un futuro dignitoso è ciò che conta di più.

Cosa si aspetti da questo confronto, inedito, ma anche agonisticamente speciale, quasi una rivincita?

Sì, è una rivincita. Mi aspetto che abbiano affinato le armi e si siano allenati, perché in fondo hanno avuto un anno per prepararsi. Vediamo se riescono a batterli quest’anno!

 

Quanto conta il contesto territoriale nel raccontare il valore sociale della Partita del Cuore?

È un valore importantissimo. L’Aquila è un territorio che ha sempre bisogno di grande sostegno e di forza per non dimenticare ciò che è accaduto. Allo stesso tempo, è un campo simbolico in cui gareggiare. Ma, alla fine, non è importante chi vince o chi perde.

Quello che conta davvero, dunque, è la raccolta fondi?

Sì, l’importante è proprio il risultato finale: la raccolta fondi per i bambini. Ci sarà un SMS solidale e tutto sarà devoluto al progetto di accoglienza dell’ospedale Bambino Gesù, che aiuta tanti genitori che vengono da fuori e devono stare a Roma per seguire i propri figli malati.

In un momento storico complesso, quanto è importante che la televisione pubblica promuova eventi come questo, capaci di sensibilizzare su temi sociali attraverso linguaggi popolari come lo sport e la musica?

Ognuno deve mettersi in gioco. Penso che noi abbiamo una responsabilità enorme: informatori, chi va in video, chi ha la possibilità di lanciare certi messaggi. Dobbiamo usarla bene.

Ha già vissuto l’atmosfera unica del backstage lo scorso anno. C’è un aneddoto, un incontro, un gesto che l’ha colpita e che porta con lei come testimonianza del valore umano della Partita del Cuore?

Sicuramente le storie delle mamme e dei ragazzi. Alcune le ho ritrovate anche nel programma “Dottore in corsia – Bambino Gesù”, che andrà in onda quest’inverno su Rai 3. Ogni momento ha avuto il suo fascino, ma ciò che mi ha colpito di più è stata l’allegria, la voglia di fare squadra, di unirsi. Anche nel backstage l’anno scorso si respirava questa forza.

Da settembre torna anche con “Storie italiane”. Quali temi sente più urgenti da portare in trasmissione? Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova stagione?

Sicuramente ci sarà tanto spazio dedicato al sociale. Alle denunce dei cittadini, degli spettatori. Ai limiti, a volte, delle istituzioni nell’ascoltare i bisogni delle persone, e viceversa: le persone che non riescono a farsi ascoltare. Credo che la televisione debba essere un mezzo anche per questo, e per me è fondamentale.

A settembre sarà anche alla guida di “Tutta la Scuola”. Che messaggio vuole lanciare quest’anno agli studenti e alle famiglie?

Il 22 settembre sarà una giornata importante, con messaggi istituzionali e una grande riflessione sulla scuola italiana oggi. Spero, attraverso tante storie positive, di far capire che insieme si può creare una rete importante. Solo insieme possiamo costruire qualcosa.

Perché i ragazzi, in fondo, sono una risorsa fondamentale…

Sì, i ragazzi sono una risorsa enorme. Quando sto tra i più piccoli, per me è una fonte immensa di energia, e anche un’occasione per vedere il mondo con occhi diversi, con la loro visione e non più solo con la nostra.

Dal 20 ottobre arriverà in seconda serata “Storie di Sera”, tra racconto e approfondimento. Come ci sta lavorando?

Stiamo lavorando già da ora per una continuità con quanto fatto l’anno scorso. Riprenderemo alcune storie già trattate, come l’inchiesta di Cutro, e nel frattempo abbiamo trovato nuove storie simili, molto forti. Stiamo proprio esplorando un mondo che ha ancora tanto da raccontare.

L’inchiesta sarà quindi il fulcro della trasmissione?

Sì, sarà all’insegna dell’inchiesta.

Se dovesse scegliere una sola parola per descrivere il suo autunno televisivo, quale sarebbe e perché?

“Mia madre”. Con la volontà e la speranza che resista, che si faccia forte. Anche perché questo lavoro, di fatto, l’ho iniziato per lei, da Genova.

RAIPLAY – CORTOMETRAGGIO

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Nel posto giusto

 

Una storia d’amore finita al telefono, con Vanessa Incontrada e Giorgio Panariello. Disponibile su RaiPlay

 

 

“Nel posto giusto”, disponibile su RaiPlay, racconta, attraverso una lunga telefonata, la fine di una storia d’amore. Le incomprensioni di un rapporto ormai al capolinea sono esasperate proprio dalla modalità attraverso la quale si parlano i protagonisti – Vanessa Incontrada e Giorgio Panariello – tra il cellulare che non ha campo e le batterie scariche, in un dialogo che diventa sempre più coinvolgente. Lei in casa, lui fuori. Lei esterna il dolore nella solitudine, lui lo camuffa nella vita che gli passa accanto. Non hanno tanto tempo per dirsi addio, ma le parole restano sospese in una narrazione intensa e allo stesso tempo tragicomica che lascia spazio alla riflessione. “Nel posto giusto” è una produzione Loreb per Rai Contenuti Digitali e Transmediali, direttore Marcello Ciannamea.

 

PAOLA TURCI & GINO CASTALDO

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Il tour che celebra le regine della musica italiana

 

Dopo “Il tempo dei giganti”, la cantautrice e il giornalista tornano insieme con “La rivoluzione delle donne”, un progetto che celebra le grandi voci femminili della nostra musica, da Mina a Patty Pravo, da Milva a Mia Martini, artiste che hanno saputo rivoluzionare non solo la canzone, ma anche il costume e la società. Il tour, partito il 24 giugno e presentato in anteprima su Rai Radio 2, unisce musica dal vivo, narrazione e immagini d’archivio per raccontare il coraggio e la bellezza di queste figure indimenticabili

 

“La rivoluzione delle donne” è un titolo potente e carico di significato. Qual è stata la scintilla che vi ha spinti a raccontare proprio questa rivoluzione attraverso la musica?

CASTALDO: È cominciato tutto l’anno scorso. Avevamo già fatto un tour insieme ed è stata un’esperienza magnifica, un racconto dedicato ad alcuni giganti della canzone d’autore, ma prevalentemente maschili. Sentivamo proprio la mancanza di una presenza femminile e da lì è nata l’idea. È partita da un desiderio un po’ frustrato di raccontare una parte di storia che in quel primo progetto non c’era. Già durante i nostri viaggi iniziavamo a provare dei pezzi e piano piano è nata l’idea di costruire uno spettacolo tutto sulle donne, non solo come voci.

TURCI: Siamo partiti dall’esigenza di dare voce alle donne, siamo arrivati a questo spettacolo, che è un incontro, un racconto, non saprei nemmeno come definirlo. È una narrazione cantata della società vista attraverso la musica femminile dagli anni Sessanta a oggi. Gino ha una grande passione per la teoria musicale, per come si è sviluppata, e io amo cantarla. Ci siamo incontrati lì.

Tra le artiste che omaggiate ci sono vere e proprie icone come Mina, Patty Pravo, Milva. Cosa le accomuna, secondo voi, oltre al talento musicale?

TURCI: Non necessariamente devono avere qualcosa in comune, ma sicuramente a legarle è il periodo storico. Ma anche l’indipendenza, la libertà di potersi esprimere nel modo in cui a loro piaceva. Credo sia qualcosa di innato nelle donne che hanno fatto la differenza.

CASTALDO: Ognuna di loro ha uno stile completamente diverso, e già questo è un segno di grandezza. Ma ciò che hanno in comune è l’aver dimostrato, in maniera opposta ai cantautori uomini che spesso cantano se stessi, che anche se inizialmente escluse dalla possibilità di scriversi i testi, hanno fatto una rivoluzione con la loro personalità.

Il vostro spettacolo intreccia musica, narrazione, immagini. Come avete lavorato alla selezione dei brani? C’è un filo conduttore, al di là delle autrici?

CASTALDO: È stato un vero work in progress, e non è ancora finito. La scelta è iniziata immaginando le figure più determinanti per il racconto che volevamo fare. È venuta naturale. Ma poi è stato fondamentale anche il coinvolgimento emotivo: Paola interpreta i brani, quindi doveva sentirli vicini. Magari ci sono brani che ammiriamo tantissimo ma che lei non sente nelle corde. Quindi la scelta delle canzoni è legata anche a ciò che lei sente davvero di interpretare. Abbiamo fatto una scaletta, che sembra funzionare, ma la stiamo ancora rifinendo.

TURCI: Io ho attinto molto dal mio passato, dalla mia formazione. Sono state le donne a conquistarmi da subito, fin da bambina: Mina, Ornella Vanoni, le conoscevo a memoria. Cantavo tutte le loro canzoni. Quindi è stato naturale scegliere brani che sento fortemente. Parliamo anche di Alice, delle produzioni di Battiato, Mia Martini, Patty Pravo. È stato un piacere, ma anche inevitabile. Con Gino ce lo siamo detti: raccontiamo e cantiamo quello che ci appartiene, quello che sentiamo fortemente. E poi corrisponde alla storia della musica femminile, quindi è stato semplice.

Durante la preparazione dello spettacolo, c’è stato qualcosa che vi ha sorpresi? Magari una riscoperta musicale inaspettata?

CASTALDO: L’ultima cosa che abbiamo aggiunto proprio in questi giorni. Qualcuno che aveva già visto lo spettacolo ci ha ricordato che Mia Martini aveva fatto delle cose con Gabriella Ferri. Non me lo ricordavo, sono andato a cercare e ho trovato dei duetti bellissimi, su stornelli romani. Abbiamo subito deciso di inserirli, proiettiamo un video e poi Paola canta un pezzo di Gabriella Ferri. È un’aggiunta dell’ultimissimo minuto.

TURCI: E io ho sorpreso Gino proponendogli Milva. Una canzone che conoscono tutti, ma che non si sente più da molto. La lasciamo come sorpresa, ma è stato bello vedere la sua reazione.

Il pubblico oggi è più pronto ad ascoltare queste storie? Ha una sensibilità diversa rispetto al passato?

CASTALDO: È una domanda bella, ma difficile. Non saprei dire se è più pronto, ma sicuramente si percepisce che oggi c’è un grande bisogno di verità. Le persone vengono con questo desiderio, quindi forse sì, sono prontissimi. Più che pronti, hanno bisogno.

TURCI: A giudicare dalla presenza del pubblico, direi che sì, sono molto curiosi di ascoltare. Hanno voglia di sentire cosa abbiamo da raccontare e da cantare sulla storia della musica italiana attraverso le donne.

Che emozione prova nel cantare brani che l’hanno formata?

TURCI: La commozione di ritrovarmi in quei momenti per me indimenticabili. Ritrovare il pubblico dentro quei momenti è una sensazione bellissima. È qualcosa che mi dà gioia autentica. È la cosa che amo fare.

In qualità di narratore musicale, che tipo di responsabilità sente nel raccontare queste artiste?

CASTALDO: In un tempo in cui tutto è ambiguo, in cui facciamo fatica a distinguere il vero dal falso, trovarsi davanti a delle persone, anche solo cento, mille, è impagabile. Vedere nei loro occhi l’effetto del racconto è qualcosa che vale tantissimo. Sento una grande responsabilità, anche perché Paola è molto coinvolta, ci mette tutto, e questo mi contagia. Lei mette in gioco un’emozione fortissima, e anch’io, inevitabilmente, ne sono travolto.

 

GIANLUCA SEMPRINI & GRETA MAURO

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L’estate in tempo reale

 

Da lunedì 30 giugno è tornato su Rai 1 “Estate in diretta”, appuntamento pomeridiano che accompagna gli spettatori nel cuore sella stagione più calda. Il RadiocorriereTv incontra i conduttori che raccontano il programma e il suo dietro le quinte

 

Il programma è partito, “Estate in diretta” va già a pieni giri…

GIANLUCA: Per me è il sesto anno consecutivo, e devo dire che affrontare ogni edizione con una nuova energia è sempre stimolante. La preparazione è stata intensa, ma la squadra è come una macchina da Formula 1: precisa, rodata, affidabile. È un piacere “guidarla”.

Questa, Greta, è la sua prima volta alla conduzione…

GRETA: È una grande felicità esserci, poter condurre un programma così importante per la Rai e per la televisione italiana. È un format che ha una grande storia, provo anche un forte senso di responsabilità, ma le emozioni predominanti sono sicuramente l’entusiasmo e la gratitudine.

Com’è stato iniziare a collaborare e prepararvi insieme?

GIANLUCA: Greta è preparata e spontanea, una combinazione perfetta per un programma in diretta. La verità è che per quanto si possa pianificare, in diretta funziona tutto se c’è intesa. E con lei c’è, fin da subito.

GRETA: Molto facile. Conoscevo già Gianluca, avevamo lavorato insieme anni fa, sempre a “Estate in diretta”, quando io avevo un piccolo spazio settimanale. Veniamo da percorsi simili, entrambi molto legati al lavoro redazionale e alla condivisione. È stato naturale.

Che narrazione guiderà questa edizione di “Estate in diretta”?

GRETA: Raccontiamo il Paese, dalla cronaca più urgente al costume, con pagine più leggere dedicate all’estate, alle vacanze degli italiani. È una narrazione sincera, rispettosa, mai superficiale.

GIANLUCA: L’imprevedibilità della diretta ci impone di essere pronti a tutto. Si parte con una struttura, ma ogni giorno può cambiare. Il mio augurio è che ci sia spazio per sorridere e raccontare anche le cose belle, oltre alla cronaca più dura.

Come si trova il giusto equilibrio tra argomenti seri e altri più leggeri?

GIANLUCA: Dipende dalle giornate. Mi è capitato di raccontare il crollo del Ponte Morandi in pieno agosto, eravamo pronti per una puntata festosa ed è tutto cambiato in un attimo. Altre volte invece si celebra il Ferragosto tra sagre e grigliate. Bisogna saper cambiare registro, con rispetto.

GRETA: Con sincerità. Se c’è onestà intellettuale nel trattare ogni tema, allora anche il tono trova da sé il suo equilibrio. È più una questione di sensibilità che di schema fisso.

C’è un aspetto del programma che vi ha colpito fin dalla preparazione?

GRETA: Sicuramente la squadra. Autori, inviati, produzione… sono professionisti eccezionali, spesso dietro le quinte eppure fondamentali. È un lavoro collettivo ed è giusto riconoscerlo.

GIANLUCA: La dedizione artigianale degli autori. Ogni scaletta viene costruita con precisione assoluta. Io vengo da ambienti dove facevi tutto da solo. Qui, invece, hai un team alle spalle che ti consente di concentrarti sulla conduzione, e lo fai con serenità.

Nel cast c’è Gigi Marzullo. Cosa aggiunge al racconto del programma?

GIANLUCA: Avere Marzullo in studio è un privilegio. È una presenza rassicurante, sempre pronta a intervenire con intelligenza e ironia. In diretta può aiutarti a cambiare ritmo, a spezzare un momento di tensione, ed è sempre efficace. È un pezzo di storia della Tv.

GRETA: Gigi è sempre Gigi. Ha il suo modo unico e sorprendente di porsi, sempre originale. Lo conosco da tantissimi anni, da quando lavoravo nel suo programma da giovanissima. È rimasto autentico, ed è questa la sua forza.

Quanto conta esserci in estate, quando molti italiani restano in città e magari da soli?

GIANLUCA: È forse la funzione più vera del Servizio Pubblico. Ci sono anziani, persone sole, chi non può partire. Essere lì ogni giorno, con garbo, offrendo informazione e anche un sorriso, è una responsabilità che sentiamo molto.

GRETA: Conta tantissimo. Le vacanze oggi sono brevi, non più lunghe e strutturate come una volta. Molti restano a casa, spesso da soli. Il nostro compito è anche quello di tenere compagnia, con delicatezza.

Il vostro primo ricordo legato all’estate?

GRETA: Il mare. Da bambina passavo tutta l’estate nella casa al mare vicino Roma. Finita la scuola si partiva subito e si stava lì fino a settembre. Era una magia.

GIANLUCA: Rimini, con mio padre. Era romagnolo e ogni estate si andava lì. Era il paradiso per un bambino: sala giochi, piadine, tutto. Il mio primo grande ricordo estivo.

Un piatto che fa subito estate?

GIANLUCA: Spaghetti alle vongole. Senza dubbio.

GRETA: Pomodoro, mozzarella e basilico. L’estate italiana in un piatto.

Una colonna sonora per la vostra estate…

GIANLUCA: “Stessa spiaggia, stesso mare”… ma nella mia versione personale: “Stesso studio e niente mare”! La canto ogni anno.

GRETA: Il mio primo concerto da sola, fu quello di Antonello Venditti. E poi anche Jovanotti, che per me è estate pura.

Energia in movimento

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Su RaiPlay il viaggio nella mobilità sostenibile italiana condotto da Barbara Politi e Angela Tuccia

 

Condotto da Barbara Politi e Angela Tuccia “Energia in movimento” racconta come due città simbolo, Bologna e Bolzano, abbiano scelto di guardare avanti, combinando tecnologia, rispetto per l’ambiente e valorizzazione del territorio. Realizzato da Rai Contenuti Digitali e Transmediali, il programma gode del patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Bologna apre il percorso, mostrando come la spinta all’innovazione possa convivere con la tutela del patrimonio artistico e culturale: qui, dai bus a biometano fino al futuro dell’idrogeno, si disegna un modello urbano virtuoso in cui la qualità dell’aria, il silenzio e l’efficienza diventano parte integrante della vita quotidiana. A Bolzano, invece, tra le vette delle Dolomiti, l’idrogeno non è un’ipotesi ma un presente concreto: autobus silenziosi, infrastrutture all’avanguardia e una visione di mobilità a impatto zero dimostrano come sia possibile far convivere natura e innovazione in perfetta armonia.
«Con il format “Energia in movimento” offriamo al nostro pubblico un racconto proiettato al futuro – sostiene Marcello Ciannamea, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali – che mostra il nostro Paese indirizzarsi verso una mobilità sostenibile, prevedendo l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, sociale ed economico. Argomento particolarmente caro ai giovani che confermano come, adottando comportamenti virtuosi, in vari ambiti, si possa ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita del singolo e dell’intero Pianeta.» “Energia in movimento” intreccia immagini suggestive e testimonianze reali offrendo uno sguardo ispirato e coinvolgente su come l’Italia possa diventare protagonista di una rivoluzione sostenibile.

MARCO CARRARA

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Una bella sfida quotidiana

 

Al timone di “Agorà Estate” con Giulia Di Stefano, è uno dei volti più amati del mattino di Rai 3. «Tra invernali ed estive ho preso parte a sedici edizioni – racconta il conduttore – “Agorà” per me è casa e famiglia»

 

Da anni nello studio di “Agorà” per raccontare i fatti dell’attualità alla grande platea televisiva. Che cosa provi per questo programma?

“Agorà” per me è casa e famiglia. Prima di iniziare a condurre questa edizione estiva ho voluto contare quante fossero quelle a cui ho preso parte, tra estive e invernali, e sono sedici. Un numero importante. Se riavvolgo il nastro vedo tante cose, ma prima tra tutte mi accorgo di quanto “Agorà” sia stata e sia per me una scuola di giornalismo e rappresenti un posto prestigioso in cui lavorare e imparare.

Ricordi il debutto in trasmissione?

Come tutte le cose belle accadono per caso (sorride). La proposta arrivò in maniera naturale e il mio debutto avvenne dietro le quinte. Ero a “Tv Talk”, a Milano, quando mi chiesero di fare una sostituzione ad “Agorà Estate” per curare i social in redazione. Partì tutto da lì, quell’esperienza si trasformò poi in un lavoro stabile.

Cosa significa fare il giornalista oggi?

Credo che in questo momento storico il lavoro del giornalista sia estremamente sfidante. C’è chi dice che il giornalismo finirà, che l’intelligenza artificiale ci sostituirà, credo invece stia accadendo esattamente l’opposto. Per quanto mi riguarda devo verificare più fonti, devo fare attenzione alla veridicità di foto e video. Cosa non facile. Si pensi ai social media, anche la famosa spunta blu dei profili non è una garanzia assoluta. Il nostro lavoro è sempre più bello e difficile, è una sfida che ti fa mettere in gioco ogni giorno.

L’intelligenza artificiale è per te qualcosa da temere o una risorsa?

Leggevo un articolo molto interessante sul New York Times, che sottolineava come oggi al centro del dibattito sia più il tema della paura dell’intelligenza artificiale che non quello dei tanti benefici a essa legati. Non dobbiamo mai dimenticare che molti business sono strettamente legati alla paura: ci sono agenzie che ti formano, che ti insegnano a stare in guardia. Ben venga dunque un campanello d’allarme, ma senza mai dimenticare i vantaggi e le possibilità dati dal progresso. Puoi utilizzare un’automobile per guidare in modo sconsiderato e andare a sbattere o puoi guidarla per andare al lavoro o in vacanza. Dipende da come la usi.

Cosa ti colpisce di più della Rete oggi? C’è ancora qualcosa che ti fa dire “wow”?

Impazzisco quando i social vengono utilizzati per mostrare il talento. È strabiliante vedere una ragazza che fa la cassiera nelle Filippine e che canta come Beyoncé, quando vedi giovani creator che ti insegnano delle cose. C’è tantissimo di bello. Purtroppo, tante volte noi giornalisti ci focalizziamo solo sugli haters, sui pericoli. C’è tanta retorica, un approccio un po’ passatista. In Italia il nuovo è spesso visto con sospetto. Certo, ci sono tanti aspetti critici, ma sarebbe sbagliata una narrazione a senso unico. Bisogna raccontare la complessità.

Perché si ha così tanta paura della complessità?

Passano gli anni e si abbassa sempre più la nostra soglia di attenzione. Pensiamo ai telefoni, allo scroll del social media che ci porta a voler sapere sempre di più nel minor tempo possibile. Leggevo che il presidente americano Donald Trump ha una soglia d’attenzione di quattro secondi, quando un collaboratore gli si avvicina per dirgli una cosa importante deve farlo rapidamente. Se i grandi della Terra hanno questa soglia, pensa a noi comuni mortali. Il consiglio che do a me stesso e a tutti, è quello di approfondire, di ascoltare.

Ragazzi e social, rapporto virtuoso o qualcosa non va?

Faccio tanti incontri nelle scuole e credo si parli troppo poco dell’impatto del digitale sui giovani, sugli adolescenti, che molte volte vengono abbandonati sul tablet come se si trattasse di una nonna, di una tata. Stiamo andando a sbattere. Credo serva un mea culpa anche da parte dei giornalisti e dei media, nel mio piccolo mi impegnerò sempre più a farlo. Serve un giusto punto di equilibrio, bisogna porre attenzione.

Social e boomer, mondi ancora agli antipodi?

Non sono molto convinto di questo. Alcuni social media sono usati soprattutto dagli adulti: l’aderenza tra online e offline è quasi totale. I boomer nel corso degli anni sono diventati sempre più social, certo, possono fare qualche danno in più (sorride), ma il loro desiderio di confrontarsi con il mondo digitale è forte.

Chi può scivolare con più facilità su una fake news?

Tutti, anche un giornalista. Nessuno è esente. L’importante è che, se sei un giornalista, tu faccia il massimo perché non accada.

Come ridurre il rischio?

Incrociando sempre le fonti. Qualche tempo fa ho trovato in rete un video che mostrava una grande città di un Paese in guerra rasa al suolo dai missili: quel filmato era stato visto da 60 milioni di persone. Confrontando le immagini con quelle di testate giornalistiche autorevoli ci siamo accorti che si trattava di un prodotto dell’intelligenza artificiale.

L’intervista impossibile che vorresti fare?

Te ne indico due, una pop e una seria. La prima sarebbe a Taylor Swift che dal 2011 non rilascia interviste in Italia. Lei è un modello musicale e di business estremamente affascinante. Le chiederei di darmi una lezione di marketing. Per la seconda, quella più seria, mi piacerebbe intervistare Papa Leone XIV, gli chiederei di parlarmi dell’intelligenza artificiale e del significato che ha per lui la parola pace.

Una tua promessa al pubblico che ti segue con affetto…

Anche in questo caso vado con due, una seria e una pop (sorride). La prima è che non smetterò mai di studiare. Essere preparato nel mio lavoro è un po’ la mia ossessione. Quella più divertente, invece, è che parlerò un po’ più lentamente, cosa che mi chiedono alcuni spettatori.

Azzurro – Storie di mare

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Nel cuore dell’estate, il sabato alle 17.55 su Rai 1, è tornato il programma condotto da Beppe Convertini, che racconta l’Italia attraverso il mare

 

Le coste, i borghi marinari, i mestieri antichi, le tradizioni popolari e paesaggi suggestivi. L’edizione 2025 di “Azzurro – Storie di mare” condotta da Beppe Convertini vede una rinnovata collaborazione con l’UNPLI, la rete nazionale delle Pro Loco, che garantisce supporto locale e accesso privilegiato alle radici culturali più autentiche dei territori coinvolti.  “Azzurro – Storie di mare ” non è solo un viaggio televisivo: è una missione culturale e documentaristica. Ogni puntata è un tributo alla vita marinaresca, ai borghi costieri, alle feste popolari e alla resilienza delle comunità che abitano l’Italia blu. La prima puntata, disponibile su RaiPlay, è stata un viaggio entusiasmante in Sicilia, alla scoperta di Levanzo con la sua affascinante Grotta del Genovese, scrigno di arte rupestre preistorica. Convertini navigherà verso Cala Minnola e Cala Tramontana, tra acque cristalline e storie di pesca tradizionale del tonno. A Gibellina il suggestivo Museo Ludovico Corrao, simbolo di rinascita culturale e artistica della regione, dove andrà alla ricerca delle opere e degli artisti che si sono ispirati al mare e alle tradizioni marinare. Sabato 12 luglio, nella seconda puntata, le telecamere di “Azzurro” saranno in Calabria per esplorare la Riserva Marina di Capo Rizzuto, con i suoi fondali trasparenti, habitat perfetto per immersioni e snorkeling. Beppe Convertini visiterà le spiagge rosse di sabbia vulcanica e ascolterà i racconti dei pescatori locali. A Le Castella ammirerà il Castello Aragonese, raggiungibile solo attraverso un istmo. Il programma documenterà la vita quotidiana del borgo e i sapori autentici della cucina crotonese, in un viaggio tra storia e identità mediterranea.

 

SPORT

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Con il cuore verso le Olimpiadi

“Guardiamo alla nuova stagione facendo tesoro del passato, con la voglia e la speranza di andare avanti modernizzando, inventando nuovi modelli, utilizzando nuove tecnologie, studi performanti”.

Paolo Petrecca, Direttore Rai Sport

 

DOMENICA SPORTIVA

Circa 40 puntate, in onda la domenica su Rai 2 dalle 22.45 a mezzanotte e mezza, con uno studio completamente rivoluzionato e modificabile in concomitanza con Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. Con Simona Rolandi.  Tra i volti nuovi Ciccio Graziani e Stefano Sorrentino, accanto ai confermati Lele Adani e Adriano Panatta.

IL PROCESSO DEL LUNEDÌ

In seconda serata su Rai 2 torna lo storico programma condotto da Marco Mazzocchi e Paola Ferrari, che avrà l’obiettivo di tener vivo il dibattito sulla tre giorni calcistica: una sintesi di quanto successo e le previsioni su ciò che accadrà. Il parterre degli ospiti sarà un mix di giornalisti e commentatori, senza dimenticare i social e le statistiche, ormai elemento portante del data journalism sportivo.

MILANO CORTINA

Il sabato e la domenica, già dal mattino, nelle due settimane di febbraio e poi a marzo, Rai Sport sarà sulle piste di Milano e di Cortina, per raccontare le gesta degli atleti olimpici e paralimpici. Dirette, interviste, telecronache: tutto coordinato da Milano, con uno studio in esterna. Ancora sui Giochi Olimpici ecco spazi di avvicinamento, durante il pomeriggio e la sera. Una versione più lunga del TG Sport è già in calendario: durerà 45 minuti, 25 dei quali su Milano-Cortina 2026: resoconti, interviste, speciali realizzati dalla redazione di Milano con campioni olimpici e paralimpici. Al centro il viaggio della Fiaccola Olimpica, dal 6 dicembre al 6 febbraio.

 

 

CONTENUTI DIGITALI E TRANSMEDIALI

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Parliamo alle nuove generazioni

“Un polo d’innovazione all’interno del Servizio Pubblico, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura editoriale orientata alla sperimentazione narrativa e alla produzione di formati originali”.

Marcello Ciannamea, Direttore Contenuti Digitali e Transmediali

 

IL COLLEGIO

Torna il docu-reality diventato un vero e proprio “cult” generazionale, per la prima volta in pubblicazione “digital first” su RaiPlay. La classe protagonista della nona edizione si troverà catapultata nel 1990. A raccontare le avventure dei collegiali è Pierluigi Pardo.

HOT ONES ITALIA

Personaggi del cinema, della tv, dello sport, della musica e dei social media vengono intervistati dal conduttore davanti a un piatto molto piccante. Durante la chiacchierata, tra racconti di vita privata e aneddoti sulla carriera, gli ospiti mangeranno alette di pollo affrontando salse progressivamente sempre più “hot”.

MINIMARKET

Un piccolo minimarket di Roma che apre solo la sera, un negozietto con i suoi prodotti affastellati, ammucchiati senza una logica, proprio di fronte alla Rai: è lo sfondo in cui si muovono i personaggi di uno show comico abitato da un’umanità poco convenzionale.

NELLA MENTE DI NARCISO

La docuserie condotta da Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, che propone un viaggio nella mente del narcisista manipolatore partendo da casi noti di cronaca nera.

I VINILI DI…

Riccardo Rossi torna a parlare di musica e di vinili con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura

UNA VITA DA CAMPIONE

Federico Vespa intervista i campioni che hanno scritto la storia di uno degli sport più amati dal pubblico, il calcio.

ITACA – UN MARE DI STORIE

Un programma che esplora il mondo della letteratura cercando di renderla accessibile a tutti.

LA CONFERENZA STAMPA

 Il programma di Giovanni Benincasa, che segue l’incontro di un gruppo di ragazzi con grandi personaggi dello spettacolo, dello sport e del giornalismo.

PLAYING MEMORIES – DUE SETTIMANE X UN SOGNO

Otto team di artisti, alloggiati in otto residenze italiane, hanno a disposizione due settimane di tempo per progettare, allestire e portare in scena uno spettacolo multidisciplinare, originale e inedito.

RADIX – UN VIAGGIO IDENTITARIO

Un varietà culturale che si muove in tour nelle piccole città italiane: Edoardo Sylos Labini dirige una compagnia fatta di musicisti, cantanti, attori, intellettuali e grandi personaggi dello spettacolo e della cultura.

QUELLI CHE IL CINEMA

Un programma condotto da Andrea Piersanti e Federica Gentile che racconta la storia del cinema italiano.

IN TOUR – BACKSTAGE STORIES

Condotto da Carolina Di Domenico racconta il mondo della musica a 360 gradi, attraverso i backstage dei grandi eventi “live”.

TECHEGRAM

Il primo “social show” che racconta la storia della Rai con la leggerezza del linguaggio da social network. Conduce Fabrizio Biggio.

I MESTIERI DI MIRKO

Conduce Mirko Matteucci.

 GREEN LOVERS

Con Luca e Daniela Sardella.

 MPO – GIUBILEO 2024/2025

Conducono Francesca Barolini e Don Walter Insero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPROFONDIMENTO

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Narrazione, comprensione e confronto

“Un’offerta articolata, coerente con la missione del Servizio Pubblico, pensata per informare, coinvolgere e contribuire al dibattito democratico del Paese”.

Paolo Corsini, Direttore Approfondimento

 

ACCESS PRIME TIME

IL CAVALLO E LA TORRE

Marco Damilano ritorna con i suoi 10 minuti di approfondimento quotidiano, a partire dal fatto o dal personaggio del giorno. Dal lunedì al venerdì alle 20.40 su Rai 3, dall’8 settembre.

CINQUE MINUTI

L’Italia e il mondo, raccontati giorno per giorno in “Cinque Minuti”. Conduce Bruno Vespa. Dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Rai 1, dal 9 settembre.

LA CONFESSIONE

Torna su Rai 3 il programma di e con Peter Gomez. Il giornalista e scrittore intervista e fa “confessare” personaggi di spicco del mondo della politica, del giornalismo, della cultura e dello spettacolo. Il sabato alle 20.15 su Rai 3, dal 13 settembre.

IN PRIMA SERATA

PRESADIRETTA

I grandi appuntamenti con l’approfondimento giornalistico di “PresaDiretta” tornano in onda di domenica a partire dal 7 settembre, alle 20.30 su Rai 3. Conduce Riccardo Iacona.

CHI L’HA VISTO?

Il grande racconto popolare nell’inconfondibile stile di “Chi l’ha visto?”. L’Italia attraverso le storie: i casi di cronaca, gli scomparsi, i dimenticati. Conduce Federica Sciarelli. Il mercoledì alle 21.20 su Rai 3, dal 10 settembre.

LO STATO DELLE COSE

Un vero e proprio racconto settimanale: dall’inchiesta giornalistica alla più stretta attualità, dalla cronaca al costume, alla politica. Conduce Massimo Giletti. Il lunedì alle 21.20 su Rai 3, dal 22 settembre.

FARWEST

Un viaggio attraverso i far west d’Italia, le terre di confine in cui le regole sono saltate e a pagare sono sempre i più deboli. Conduce Salvo Sottile. Il venerdì alle 21.25 su Rai 3, dal 3 ottobre.

REPORT

Le inchieste di questa stagione offriranno temi sulla sanità, sulla guerra, sul mondo della politica, della criminalità organizzata, dell’economia e dell’alta finanza, del mercato globale, del calcio e dello sport, con particolare attenzione alla vita concreta degli italiani. Conduce Sigfrido Ranucci. La domenica alle 20.30 su Rai 3, dal 26 ottobre.

AMORE CRIMINALE

Lo storico programma dedicato al drammatico fenomeno del femminicidio. Conduce Veronica Pivetti. Il martedì alle 21.20 su Rai 3, dal 4 novembre

INDOVINA CHI VIENE A CENA

Torna in prima serata su Rai 3 “Indovina chi viene a cena”, il primo programma di inchieste sulla sostenibilità della Rai giunto al decimo anno di programmazione. Conduce Sabrina Giannini. Il sabato alle 21.45 su Rai 3, dal 22 novembre.

IN SECONDA SERATA

COSE NOSTRE

Conduce Emilia Brandi. Il lunedì in seconda serata su Rai 1, dal 1° settembre.

UN GIORNO IN PRETURA

Conduce Roberta Petrelluzzi. La domenica in seconda serata su Rai 3, dal 7 settembre.

PORTA A PORTA

Conduce Bruno Vespa. Il martedì, mercoledì e giovedì in seconda serata su Rai 1, dal 9 settembre.

STORIE DI SERA

Conduce Eleonora Daniele. Il lunedì in seconda serata su Rai 1, dal 20 ottobre.

SOPRAVVISSUTE

Conduce Matilde D’Errico. Il martedì in seconda serata su Rai 3, dal 4 novembre.

NEL DAYTIME

ORE 14

Conduce Milo Infante. Dal lunedì al venerdì alle 14.00 su Rai 2, dall’ 8 settembre.

AGORA’

Conduce Roberto Inciocchi. Dal lunedì al venerdì alle 8.00 su Rai 3, dall’8 settembre.

RESTART

Conduce Annalisa Bruchi. Dal lunedì al venerdì alle 9.45 su Rai 3, dall’ 8 settembre.

ELISIR

Conducono Michele Mirabella, Francesca Parisella e Benedetta Rinaldi. Dal lunedì al venerdì alle 10.50 su Rai 3, dall’8 settembre.

GENITORI, CHE FARE?

Conduce Gianni Ippoliti. Il martedì alle 15.20 su Rai 3, dall’11 novembre.

O ANCHE NO

Conduce Paola Severini Melograni. La domenica alle 10.15 su Rai 3, dal 7 settembre.

BUONGIORNO BENESSERE

Conduce Vira Carbone. Il sabato alle 10.30 su Rai 1 dal 13 settembre.

STORIE DI DONNE AL BIVIO WEEKEND

Conduce Monica Setta. Il sabato alle 15.30 su Rai 2, dal 13 settembre.

MI MANDA RAITRE

Conduce Federico Ruffo. Il sabato e la domenica alle 8.00 su Rai 3, dal 13 settembre.

CHECK-UP

Conduce Luana Ravegnini. La domenica alle 9.15 su Rai 1, dal 14 settembre.

IN MEZZ’ORA LA NEWSROOM DI IN MEZZ’ORA

Conduce Monica Maggioni. La domenica alle 14.30 su Rai 3, dal 14 settembre.

HAKA – L’URLO DEI GIOVANI

Conduce Stefano Buttafuoco. La domenica alle 13.00 su Rai 3, dal 21 settembre.

IL POSTO GIUSTO

Conducono Giampiero Marrazzo e Simona Vanni. La domenica alle 13.00 su Rai 3, dal 26 ottobre.