ARIANNA AMADEI
Io, Odile, un’esperienza incredibile
New entry della nona stagione della fiction, l’attrice emiliana è stata accolta con grande affetto dal pubblico del pomeriggio di Rai 1. Nel “Paradiso delle Signore” è la figlia di Adelaide di Sant’Erasmo, giovane forte e determinata che riserverà grandi sorprese ai telespettatori
Come è stato l’incontro con Odile?
Di grande impatto, sin dal provino avevo mille idee per questo personaggio. Arrivata sul set mi sono confrontata con i registi, e grazie anche all’aiuto di Vanessa (Gravina, che interpreta il ruolo di Adelaide di Sant’Erasmo, madre di Odile) la mia Odile ha preso forma. Sono davvero innamorata di lei.
Da Modena, la sua città, agli studi de “Il Paradiso delle Signore” a Roma, come è cambiata la sua vita?
È cambiata tanto, anche perché la lavorazione del “Paradiso” prevede un impegno quotidiano, si è tutti i giorni sul set. La serie è certamente una grande palestra per un attore, ma nonostante i ritmi sono serrati è tutto molto divertente e l’ambiente è positivo.
Forte, determinata, quasi perfetta. Odile è un personaggio vincente?
Negli episodi che stanno arrivando Odile mostrerà anche le sue fragilità. Sino a ora l’abbiamo vista “integra”, con il passare del tempo si creerà un ambiente che le consentirà di esprimersi completamente. Lei è una ragazza genuina, con i suoi valori, le sue opinioni. Non vuole cambiare per nessun motivo, nonostante la nobiltà, il contesto in cui vive, abbiano contribuito a farla entrare in contrasto con mamma Adelaide.
Leggendo il copione, prima di andare in scena, le capita di non essere d’accordo con lei?
No, apprezzo il suo modo di essere e vorrei imparare da lei. Nella vita io sono più accondiscendente, mi capita a volte di chiedermi come faccia ad avere tanta forza, a non preoccuparsi del giudizio dell’altro.
Cosa significa per Odile avere una madre come Adelaide?
È un impegno (sorride). Odile si rende conto di conoscerla meglio giorno dopo giorno, ma fatica a vederla come una figura materna. La famiglia è molto ingombrante, lei non è abituata. Ha trovato una sorta di rifugio in Marta e Rosa, sta cercando di crearsi amicizie, di ritrovare la normalità che ha avuto fino a quando era a Ginevra.
Ci racconta la sua giornata tipo a “Il Paradiso”?
Nelle giornate più piene, in cui dobbiamo girare anche nove scene, usciamo di casa verso le sei del mattino e appena arrivati in studio iniziamo con il trucco e il parrucco. Passiamo poi nel reparto costumi e andiamo quindi sul set. Nei momenti di stop, tra una scena e l’altra facciamo le prove di memoria insieme ai registi, studiando anche i movimenti. A metà giornata c’è lo stop per la mensa, che ci permette anche di incontrare gli attori che recitano sull’altro set (vengono girate scene su set diversi in contemporanea). Verso le 18-18.30, concluse le riprese torno a casa, giusto in tempo per preparare la cena o fare un aperitivo con qualche collega,
Come funziona lo studio del copione?
Ogni giovedì arriva quello della settimana successiva, a quel punto imparo a memoria le scene, utilizzando anche il week-end, per poi ripassarle di volta in volta prima di salire sul set.
Che cosa la diverte di questa serie?
Vivere anni in cui non erano nati nemmeno i miei genitori. Sono anni lontanissimi. Ma mi diverte anche utilizzare gli oggetti di un tempo, come una macchina da scrivere, osservare i dettagli degli abiti e degli oggetti realizzati dai nostri reparti costumi e scenografia. Con questo lavoro si fanno cose incredibili, ho anche guidato una macchina d’epoca. È bello condividere tutto questo con persone che sono andate amiche, i colleghi del cast.
Il legame tra “Il Paradiso” e il pubblico che lo segue è fortissimo…
L’ho riscontrato anche di recente, in occasione della mostra che a Roma ha festeggiato le nostre mille puntate. Chi ci segue prova un amore grande: c’è empatia verso i personaggi, è un prodotto corale che avvicina, che include.
Che spettatrice è Arianna Amodei?
Una spettatrice empatica che si fa molto prendere dalla storia che segue. Piango se guardo un film drammatico, rido a crepapelle se vedo una commedia. Entro nella storia.
Il suo sogno di donna e di attrice…
Da un punto di vista professionale sogno di proseguire la carriera dell’attrice, so che è il lavoro che vorrei fare per sempre. Come donna la mia priorità è invece la serenità: sono ottimista, cerco di vivere appieno le energie positive e di condividerle anche con chi mi è vicino.