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In viaggio nel tempo con Dr. Sarcy e Mr. Marzok

Gli sceneggiati e le fiction della Rai come non li ha mai raccontati nessuno. Il giovedì in seconda serata su Rai Premium con Marco Marzocca e Stefano Sarcinelli. Nel programma, diretto da Luca Rea, anche l’attrice Emanuela Fanelli

Dr. Sarcy e Mr. Marzok, due investigatori a dir poco speciali alla riscoperta delle grandi produzioni Rai del passato…

MARCO: Ci siamo inventati due personaggi presi in prestito dal mondo dei fumetti con l’idea di creare una conduzione snella, leggera, che ci desse la possibilità di “giocare”, seppure con grande rispetto, con i prodotti gloriosi e storici che prendiamo in considerazione. Facciamo tanti quadretti raccontando aneddoti, ricordando le location, fornendo testimonianze.

STEFANO: Avere a che fare con i grandi sceneggiati di un tempo, con quelli che venivano anche chiamati teleromanzi, non solo ci ha riportato indietro negli anni, ma ci ha anche dato consapevolezza di come la Rai sia un pezzo della nostra storia. Da “La freccia nera” a “Marco Polo” abbiamo scoperto come la macchina produttiva fosse professionale, tra gli scenografi, i tecnici, i macchinisti, c’era un altissimo livello di qualità che dava risultati straordinari.

Partiamo da qualche aneddoto curioso…

STEFANO: Nella puntata dedicata a “I promessi sposi” (diretto da Sandro Bolchi nel 1967) siamo andati nel luogo in cui vennero girate le scene del castello dell’innominato. Abbiamo scoperto come gli abitanti di quelle zone abbiano conservato fotografie dei giorni delle riprese, scatti che mostrano il percorso che facevano i tecnici della Rai per portare le telecamere fino alla sommità di una collina molto impervia. Gli operai tiravano carrelli improvvisati carichi di telecamere e di attrezzature con le corde, è stato bello vedere quanta dedizione ci fosse, come si lavorasse alla grandissima. Sullo stesso sceneggiato abbiamo ricevuto un filmato girato in super 8 realizzato da un signore che faceva la comparsa, nel quale si vedevano le riprese della carica dei lanzichenecchi, impersonati dai carabinieri a cavallo che si erano prestati a realizzare quelle scene. La televisione investiva uomini, mezzi, creatività.

Quali sono i pregi e i difetti degli sceneggiati di un tempo?

MARCO: Per quanto riguarda i pregi penso alla maestosità, all’impiego di talenti e di importanti risorse economiche, dalla realizzazione alla scrittura ai costumi. “Marco Polo” e “E le stelle stanno a guardare” sono l’apoteosi di tutto questo, erano prodotti che raggiungevano una platea immensa di decine di milioni di persone. L’unico difetto, se si può considerare tale, era a mio avviso la lentezza dello svolgimento delle fasi del racconto, ma la bravura della regia e di tutti i protagonisti rende la narrazione ugualmente emozionante e interessante.

Con grande ironia in ogni puntata vi calate in un personaggio…

STEFANO: Ci sono dei numeri di Marzocca che sono indimenticabili, come quando si trasforma nella monaca di Monza (ride). Marco è tutto un programma.

MARCO: Voglio esagerare, anche Sarcinelli che diventa Ugo Pagliai con gli occhi azzurri è da non perdere.

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