VIRA CARBONE
Tutti i consigli per volersi bene
In salute trecentosessantacinque giorni l’anno. La conduttrice di “Buongiorno Benessere” il fortunato programma di Rai 1, arriva in libreria con “Un anno per volersi bene”. Nell’intervista al RadiocorriereTv tanti consigli per prenderci cura di noi
In “Un anno per volersi bene”, edito da Rai Libri, propone un percorso che segue i mesi dell’anno. Da dove nasce l’idea di costruire il benessere seguendo il ritmo delle stagioni?
È un armonizzarci con la natura. Molte persone faticano ad amarsi, ad avere cura di sé, a vivere nel rispetto del proprio corpo e della propria mente. Questo libro è proprio destinato a loro, a chi ha difficoltà d’amore verso se stesso. Attraverso un percorso fatto di consigli semplicissimi, dati insieme a quattro esperti di “Buongiorno Benessere”, con l’obiettivo di ritrovare quell’equilibrio che spesso manca.
Chi sono gli esperti che l’accompagnano in questo percorso?
C’è il professor Samir Sukkar, nutrizionista. C’è la professoressa e psicologa Flaminia Bolzan. C’è l’ortopedico Giovanni Di Giacomo, che fa il punto a 360 gradi sul benessere dell’apparato muscolo-scheletrico: stare dritti, avere una bella postura, camminare nel modo giusto serve non solo a livello fisico, ma anche psicologico, perché chi ti vede capisce che hai consapevolezza di te. Poi c’è il professor Steven Nistico, docente di dermatologia, che parla di amarci e prenderci cura di noi anche da un punto di vista estetico, che però diventa sempre sostanziale: non è mai estetica fine a se stessa. Pelle, capelli, unghie sono lo specchio di quello che siamo.
Nel libro parla anche di una sorta di “rituale” che ha inventato: l’ansia della verità. Di cosa si tratta?
È una soluzione che ho adottato a casa mia: una stanza da bagno con specchi, una bilancia e un quaderno. Si chiama ansia della verità perché il primo giorno entri, ti spogli, ti misuri con un metro la circonferenza addominale, annoti altezza e misure, ti guardi allo specchio appena sveglia. C’è quasi una fotografia di ciò che sei in quel momento. E il giorno zero non è mai il nostro giorno migliore: fianchi appesantiti, cellulite, gambe gonfie, qualche chilo in più, pelle spenta, capelli sfibrati. Niente paura: ci si rimbocca le maniche e si parte dal primo giorno di questi dodici mesi, che non portano al miracolo, ma portano alla consapevolezza di sé.
E cosa significa, per lei, “consapevolezza di sé” nel percorso di benessere?
Vuol dire mangiare in modo consapevole, scegliere prodotti a chilometro zero, stagionali, comprati al mercato e trattati bene. Significa evitare cattive abitudini come cibo spazzatura, alimenti preconfezionati, bibite in lattina, frutta troppo dolcificata. Più facciamo del bene al nostro corpo con l’alimentazione e con azioni mirate, più lui ci risponde: maggiore prestanza fisica, dimagrimento, pelle luminosa, capelli migliori. Tutto questo serve per amarci, un po’ di più ogni giorno, con piccoli gesti quotidiani. È questo il segreto.
Come ha trasformato l’esperienza quotidiana con medici, nutrizionisti e psicologi in un metodo applicabile a chi legge?
È realmente applicabile. Ma parto da una premessa: nella mia vita non ho mai bluffato e non inizierò adesso.
Da dove nasce l’idea di tradurre tutto questo in un libro?
Credo molto nel servizio pubblico: volersi bene, prendersi cura di sé, intercettare i piccoli o grandi malanni attraverso le parole dei medici e capire come prevenire le malattie. Gran parte del mio programma è centrata sull’alimentazione, e mi sono resa conto di quanta necessità ci fosse in Italia. Il programma ha avuto successo dal primo istante, ma bisognava tradurre quel patrimonio in qualcosa di semplice, utile, manualistico. Da qui l’idea dei 12 mesi, un anno per volersi bene. Ho cercato di racchiudere le principali leve del benessere: dermatologia (pelle), alimentazione (parte interna), psicologia (la base di tutto), muscolo-scheletrico (camminare bene, muoversi, ecc.). È un libro chiaro, didascalico, con figure: adatto tanto a una persona molto colta quanto a una giovane inesperta. Un diario del benessere.
Il benessere oggi è un tema molto diffuso, ma spesso anche confuso. Come ha mantenuto chiarezza e rigore nel raccontarlo?
Lei ha usato la parola chiave della mia vita: rigore. Ho principi fermi, convinzioni radicate. Sono severa prima di tutto con me stessa. Ho deciso di fare il tapis roulant e, nonostante una giornata iniziata alle sei e un quarto, nulla mi ha impedito di farlo anche solo per 30 minuti. Significa avere il benessere come mantra.
Questo rigore è ciò che rende credibile il programma?
Il programma l’ho inventato io ed è diventato fonte di ispirazione per molti altri. È credibile perché ciò che faccio nella vita l’ho portato in televisione. Quando lo proposi in Rai dissi: “Io vivo così. Impronto la mia vita e quella delle mie figlie al benessere, alla salute, alla rigidità di tante piccole cose”. Questo non significa non sgarrare: una volta a settimana lo faccio anch’io. Se un giorno non faccio sport, il giorno dopo faccio mezz’ora in più. Mi rendevo conto che mancava una cultura della salute nel quotidiano, mentre era pieno di pubblicità di merendine. Volevo bilanciare quella comunicazione con qualcosa di utile e alla portata di tutti: salute, sport, alimentazione, prevenzione.
Il periodo tra fine dicembre e inizio gennaio è sempre complicato. Conviene iniziare il percorso a gennaio oppure si può cominciare anche durante le feste?
Non si può essere intransigenti, ma nemmeno molli. Se abbiamo un obiettivo, bisogna iniziare subito. Poi le feste vanno vissute: è tradizione, gioia, famiglia. Ma con intelligenza. Se la vigilia so che mangerò tanto, a pranzo sto leggera. Poi mi godo il cenone, il pranzo di Natale, e se metto un chilo non succede nulla: il 26 faccio un giorno “facile”, colazione con proteine e un po’ di carboidrati, e poi verdure. Quel chilo va via subito. Se invece subiamo le feste senza alcun criterio, non reggiamo un percorso di lunga distanza. Servono informazioni e regole chiare.
Qual è l’errore più ricorrente in chi prova a cambiare stile di vita?
La motivazione. Nella vita, non solo nell’alimentazione, la motivazione è ciò che ti spinge. Se è profonda e radicata, nulla ti ferma. Se non sei convinto, sarai molle con te stesso: perdonerai eccezioni, quantità sbagliate di carboidrati, il non andare in palestra perché piove o sei stanco.
Dopo questo libro, quale dimensione del benessere le piacerebbe approfondire?
Il mio benessere lo raggiungo con conoscenze, studi e consapevolezza, ma anche con la condivisione. Trovo pace solo se riesco, nel mio piccolo, ad aiutare una persona che non sta bene, che mi chiede un nominativo, un indirizzo. Ho bisogno di vedere sorrisi intorno a me. Condividere ciò che ho imparato nella vita mi fa stare bene. Il prossimo passo non lo so: molto dipenderà dalle richieste del pubblico. Molte telespettatrici, con le loro domande, mi hanno portato a scrivere questo libro. Magari il prossimo nasce oggi.