Paolo Belli
Sono in ballo… e balliamo
Al fianco di Milly Carlucci nello show di Rai 1 da venti edizioni, Paolo Belli ha accettato la nuova sfida gareggiando come ballerino: «In pista provo un grande senso di libertà»
Quali emozioni la animano in questo momento?
Dopo la disperazione iniziale che ha preceduto il debutto, mi sento di dire libidine, leggerezza. È come se mi fossi tolto vent’anni di dosso. Mi piace fare sport, ho sempre giocato a calcio, vado in bici, ma da qualche anno a questa parte, cominciando ad avere una certa età, ha iniziato a farmi male tutto (sorride). La gara mi ha spronato…
… come convive con questa nuova fatica fisica?
Ho scoperto dei muscoli che non pensavo di avere, soprattutto nelle braccia. Ma la cosa bella è come tutto questo faccia bene. Ho raccontato nella prima puntata come quando non sono sul palco io sia spesso in conflitto con me stesso. Beh, da quando è iniziata l’avventura qualcosa è cambiato, sto bene fisicamente e nella testa. La mia soddisfazione è da sempre quella di far star bene gli altri, ma oggi sentirmi così bene è una grande emozione. Ringrazio mia moglie che mi ha spinto a dire di sì a Milly, a lasciarmi andare, a godermela.
Come va con la sua maestra, Anastasia Kuzmina?
È tanto brava quanto esigente. Mi ha già fatto vedere la nuova coreografia, sono 1880 passi quando ne basterebbero 8 (sorride). Lei è davvero eccezionale, una persona dolce, bella, simpatica, ma al tempo stesso estremamente severa, è Paolo Belli al femminile. Quando sono in prova con l’orchestra pretendo molto da me stesso come dai miei musicisti, Anastasia è come me, non mi dà tregua. Ma sono in ballo e balliamo.
Cosa ha pensato la sera del debutto un istante prima di scendere in pista?
Quello che penso da molti anni a questa parte prima che si accenda la luce della telecamera: che fortuna che ho avuto nella vita. Sin da bambino sognavo di fare lo show del sabato sera e ancora una volta sono lì, mettendoci ogni giorno tutto me stesso. Sono consapevole del fatto che c’è della gente più brava di me che però non ha avuto questo privilegio.
Ha un gesto scaramantico all’inizio di puntata?
Quando entro con Milly dal ledwall a inizio puntata guardo con la coda dell’occhio i miei musicisti. Un sorriso per dirci, siamo ancora qui!
Sua moglie a parte, cosa si dice in famiglia di Paolo ballerino?
Sono rimasti increduli tutti quanti. I bimbi, i miei nipotini, erano fuori di testa, mio figlio stesso era contento e sorpreso, mi ha mandato un vocale alle due di notte, era commosso.
Gli amici?
Va beh, gli amici sono fatti per prenderti in giro, dissacrano tutto. Ci conosciamo da una vita, sono quelli dell’asilo, siamo cresciuti insieme. Da loro mi è arrivato tutto quello che mi aspettavo (ride), la pagheranno cara al momento giusto.
Qual è l’avversario che teme di più?
Tutti, sono uno più bravo dell’altro. Sono tutti alti, belli, capaci, fighi. Ma più che altro temo me stesso perché conosco il mio corpo, quando giocavo a calcio mi strappavo spesso, e vorrei arrivare in finale perché è una bellissima esperienza. Vorrei anche riuscire a mantenere la concentrazione, i passi da memorizzare in ogni esibizione sono davvero tantissimi (sorride).
Immagina già un podio?
No, la gara è ancora lunga, sono tutti bravi. Ma una persona la metto al primo posto incontrastato, ed è Milly. Mi ha regalato tantissimo in questi venti anni.
Cosa la sorprende ancora di Ballando?
L’entusiasmo e l’affetto della gente che segue il programma è ancora meravigliosamente sorprendente. Credo che il mix tra ballo, musica, begli abiti, educazione, belle luci, sia ancora vincente. Viviamo in un contesto storico difficile, non posso dimenticare che in questo momento a Gaza, come a Est, in Ucraina, ci sono situazioni molto, molto difficili, così come le difficoltà non mancano nel quotidiano di ognuno di noi. Lo spettacolo serve per alleggerire le cose che fanno parte del quotidiano delle persone.