LINO ZANI
Cammino nella bellezza
Ha portato la propria passione per la montagna sul piccolo schermo. Alpinista e maestro di sci è oggi volto amato dei programmi di Rai 1 “Linea Verde Sentieri” (il sabato alle 12.30) e “Linea Bianca”. «Portiamo nelle case i sentieri – racconta al nostro giornale – partire è facile, bastano un paio di scarpe buone, un’attrezzatura semplice, lo zaino e la borraccia»
Cosa significa raccontare la montagna, in televisione?
Racconto la mia più grande passione, perché tutta la mia vita è stata dedicata alla montagna. Sin da piccolo i miei genitori, che gestivano rifugi, mi portarono sui monti dell’Adamello, prima a 2.500 metri, al rifugio Giuseppe Garibaldi, poi, a 12 anni, al Lobbia Alta. Per quarantacinque anni quella è stata la mia vita, prima aiutando i miei genitori, poi gestendo direttamente i rifugi. Sono diventato maestro di sci, alpinista. È una passione che cerco di trasmettere nelle trasmissioni “Linea Bianca” e “Linea Verde Sentieri”.
Come è cambiato il suo vivere la montagna da quando ne è diventato divulgatore?
I programmi mi hanno dato la possibilità di conoscere tantissime montagne in ogni regione italiana, di vedere posti bellissimi e di incontrare tantissime persone che come me hanno dedicato la propria vita ai monti. Ogni volta è una scoperta, è bello raccontare al pubblico le loro storie straordinarie, le loro esperienze, e farlo in modo amichevole. È accaduto di recente con Gustav Thöni, che conosco da molto tempo, con il quale abbiamo ricordato i successi della Valanga Azzurra. È bellissimo anche vivere e raccontare le tradizioni e i sapori. In quanto a cibo sono goloso di formaggio, quando arrivo in questi posti vado a nozze (sorride).
Andare per sentieri, dopo una vita in montagna e migliaia di chilometri percorsi, cosa la sorprende ancora?
La bellezza dell’ambiente in cui ti trovi. Ieri ero a camminare a circa 2.000 metri tra i prati fioriti, con le cime innevate sullo sfondo, qualcosa di incredibile. Cammini in un paradiso. Con il mio lavoro cerco di trasmettere al pubblico la bellezza che la montagna ti dà.
Cosa significa avere rispetto per la montagna?
C’è il rispetto della bellezza, dell’ecologia, e c’è il tuo rapporto personale con la montagna, che passa anche attraverso il concetto di rinuncia. Significa saper rinunciare alla cima quando, ad esempio, le condizioni sono pericolose, e potrebbero portarti a perdere la vita. Per quanto tu possa essere bravo la montagna è imprevedibile. L’importanza di saper tornare indietro, in montagna come nella vita, è anche uno dei concetti che ho avuto modo di condividere con San Giovanni Paolo II (del quale Zani fu amico). Quando arrivi in alto la vera difficoltà è saper rinunciare a quello che hai conquistato: tornare indietro è la cosa più bella.
“Linea Verde Sentieri” vuole sensibilizzare il pubblico alla bellezza del cammino. Da dove si comincia?
Noi portiamo nelle case i sentieri, molti di questi sono facili, accessibili, in molti casi sono anche percorsi religiosi. Partire è facile, bastano un paio di scarpe buone, un’attrezzatura semplice, lo zaino, la borraccia.
Cosa non deve mai mancare nello zaino?
L’abbigliamento per cambiarsi all’occorrenza. Il tempo in montagna può mutare rapidamente, devi sempre avere con te qualcosa che ti ripari dal freddo, una giacca a vento, ma anche qualcosa da mangiare perché le forze ti possono mancare, e l’acqua, che in tanti posti ormai comincia a mancare. Può capitare di camminare per un’intera giornata senza incontrare sulla propria strada un ruscello. Senza acqua non vai più avanti.
Tanto buon senso…
Bisogna informarsi, chiedere. Su tanti percorsi stanno nascendo punti di ristoro, ostelli, case di accoglienza. Con i nostri programmi contribuiamo a portare le persone in cammino, penso ad esempio al coast to coast in Calabria, da Soverato a Pizzo, la cui bellezza è stata scoperta con entusiasmo.
Ci regala il suo sentiero del cuore?
Ce ne sono tanti e sono bellissimi, è difficile sceglierne uno solo (sorride). Ce n’è uno vicino a casa mia, la Val Seriana, che parte dal Lago d‘Iseo e arriva al Passo del Tonale, attraversi posti incredibili, in mezzo alle incisioni rupestri. Al mare potrei dire quello che va da Otranto a Capo di Leuca lungo la costa, luoghi davvero straordinari.