GIULIA DI STEFANO
Le idee ti portano avanti
La giornalista, conduttrice di “Agorà Estate” dal lunedì al venerdì alle 8.00 su Rai 3 con Marco Carrara, al RadiocorriereTv: «Mi approccio a ogni questione, politica e non, con la mente aperta, sempre pronta a mettermi in discussione». L’ospite impossibile? «Giacomo Leopardi, gli chiederei se in un mondo sempre più artificiale come questo sarebbe capace ancora di trovare la Poesia vera»
Il tuo debutto ad “Agorà Estate” è avvenuto in giorni complessi da raccontare, come sta andando questo inizio in una fase di piena emergenza?
Io e Marco Carrara avremmo voluto iniziare con un sorriso in più, ma le circostanze richiedono una compostezza adeguata. I contenuti di certo non mancano, la politica internazionale e quella interna si incontrano e i fatti dell’attualità indirizzano le nostre scalette. Vengo dal Tg2, dove negli ultimi anni ho seguito da cronista l’attività di Palazzo Chigi, anche nei rapporti con l’estero, oggi mi trovo ad affrontare questi temi da conduttrice.
Quali sono le regole alle quali il confronto politico in studio non può sottrarsi?
Prima di tutto deve esserci chiarezza per il pubblico, che da casa deve capire sempre ciò di cui si sta parlando. Per quanto mi riguarda preferisco domande asciutte che vanno dirette al punto, senza troppi giri di parole. I dibattiti devono essere il più possibile puliti e gli argomenti affrontati con un linguaggio comprensibile.
Tra i tuoi ospiti sono tanti i politici…
Con loro bisogna avere un po’ di pazienza in più, perché nel corso del dibattito cercano spesso di tirare acqua al proprio mulino, ma questa è l’essenza stessa della politica, in particolare quella italiana che si dice sia in una campagna elettorale permanente, senza distinzione alcuna tra i partiti. Chi conduce il dibattito deve cercare di dare lo stesso spazio a tutti quanti. Mi approccio a ogni questione, politica e non, con la mente aperta, sempre pronta a mettermi in discussione: sono per le idee e non per le ideologie. Le idee ti portano avanti.
Come prepari tue interviste?
Le interviste vanno certamente preparate, si studiano gli argomenti, ci si confronta con le ultime notizie anche quando la diretta è partita, ma spesso le domande più interessanti nascono dal dibattito, dall’ascolto del tuo ospite, e può capitare che quelle che avevi sulla tua cartellina rimangano lì.
Come ci si difende delle fake news?
Avendo alle spalle una cultura solida, cosa che ti consente di fiutare eventuali bufale anche alla prima lettura di una notizia. Altro aspetto importante è rivolgersi a fonti che siano affidabili, proprio come il Servizio Pubblico, garanzia di autenticità per chi ascolta. Vedo sempre più giovani che tornano a seguire il telegiornale tradizionale. Sui social network, anche in seguito all’utilizzo diffuso dell’intelligenza artificiale, è più difficile individuare e verificare le fonti.
Come giornalista e come cittadina cosa pensi dell’intelligenza artificiale?
Per curiosità ho provato a utilizzarla qualche volta fuori dal lavoro e non credo che ne farò mai uso, penso che l’IA non potrà mai sostituire fino in fondo un ragionamento complesso di un essere umano. Credo che per lavori concettuali che necessitano di discernimenti articolati e umanità, e parlo anche del giornalismo, l’intelligenza artificiale non potrà mai competere fino in fondo. Sono d’accordo con Papa Francesco, che riteneva che l’intelligenza artificiale dovesse essere a servizio dell’uomo e che quest’ultimo dovesse sempre rimanere al centro.
L’ospite impossibile che ti piacerebbe avere nel tuo salotto…
Giacomo Leopardi, mia passione letteraria sin dai tempi della scuola.
Cosa gli chiederesti?
Lo vorrei catapultato nel nostro tempo presente e chiederei a lui, che è la quintessenza della Poesia, se in un mondo sempre più artificiale come questo, con i tempi della vita sempre più compressi e le distanze azzerate dalla possibilità di internet, sarebbe capace ancora di trovare la Poesia vera.
Un tuo pensiero per gli spettatori di “Agorà Estate”…
Li invito a seguirci tutta l’estate, anche in vacanza. Vogliamo tenere loro compagnia in maniera piacevole, cercando tutti insieme di capire meglio i fatti della quotidianità.