DAVID 70
Il cinema è donna
“Vermiglio” di Maura Delpero, già Leone d’argento alla 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, trionfa ai David di Donatello 2025, aggiudicandosi ben sette premi, tra cui Miglior film e, per la prima volta in settant’anni a una regista donna, il David alla Miglior regia: «Dobbiamo molto al cinema documentaristico, perché ha aperto alle donne e questa cinquina ci dice tantissimo.» Nella grande notte del cinema italiano, condotta da Elena Sofia Ricci e Mika, brillano le stelle di Elio Germano (Miglior attore protagonista per “Berlinguer – La grande ambizione”) e la giovanissima Tecla Insolia (Miglior attrice protagonista per “L’arte della gioia” diretto da Valeria Golino). David come Miglior attore/attrice non protagonista a Francesco Di Leva e Valeria Bruni Tedeschi.
Tutti i vincitori dei #David70:
“Vermiglio” di Maura Delpero
Miglior film – Miglior regia – Miglior sceneggiatura originale – Migliore autore della fotografia – Miglior suono – Miglior casting (assegnato per la prima volta) – Miglior produttore
«Questo è un premio che per qualsiasi regista è una grande emozione dobbiamo al cinema del reale il fatto che negli ultimi anni ci sia una maggiore pluralità di sguardi»
In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. Vermiglio racconta dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
“Gloria!” di Margherita Vicario
- Miglior esordio alla regia – Miglior canzone originale: ‘Aria!’ interpretazione di Margherita Vicario – Miglior compositore
“L’arte della gioia” di Valeria Golino
- Miglior attrice protagonista: Tecla Insolia
«Voglio dedicare questo premio ai libri dimenticati, alle personalità scomode come Goliarda Sapienza. Dedico questo premio ai corpi liberi e non cancellati delle loro identità e alle terre libere, sempre e per sempre»
Miglior attrice non protagonista: Valeria Bruni Tedeschi
Miglior sceneggiatura non originale
“Berlinguer – La grande ambizione” di Andrea Segre
- Miglior attore protagonista: Elio Germano
«Voglio dedicare questo premio a tutte le persone che lottano e che lotteranno ancora per il raggiungimento di quella parità di dignità, che è scritta nella nostra Costituzione. Tutte le persone devono essere degne allo stesso modo.» - Miglior montaggio
“Familia” di Francesco Costabile
- Miglior attore non protagonista: Francesco Di Leva
“Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”
- Miglior scenografia – Migliori costumi – Miglior trucco – Miglior acconciatura
“Lirica Ucraina” di Francesca Mannocchi
- Miglior documentario – Premio Cecilia Mangini: “Grazie a mio figlio Pietro che ha sopportato le mie lunghe assenze e soprattutto alle persone che mi hanno consegnato il proprio dolore, perché dobbiamo rimanere vivi di fronte al dolore degli altri”
“Domenica Sera” di Matteo Tortone
- Miglior cortometraggio
“Napoli – New York” di Gabriele Salvatores
- Migliori effetti visi – David giovani
“Diamanti” di Ferzan Ozpetek
- David dello spettatore
“Anora” di Sean Baker
- David internazionale
David alla carriera a Pupi Avati
“L’idea di Cinema Revolution è carina ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più. Vedo questa festa e io ho partecipato a un’infinità di premi… ma questa festa non assomiglia al cinema italiano, qui c’è l’opulenza mentre voglio ricordare le società piccole che stanno facendo una fatica pazzesca e hanno bisogno. La cosa più bella sarebbe se Schlein telefona a Meloni e le dice ‘Giorgia ci vediamo mezz’ora con Giorgetti e parliamo di cinema italiano! Non pensate che sarebbe auspicabile?”
David speciale a Timothée Chalamet per celebrare la grandiosa carriera da attore, ma anche la sua profonda connessione con il nostro Paese: “Grazie per questo onore, mi sento umile di fronte al premio in un paese come l’Italia ricca di storia cinematografica”
David speciale a Ornella Muti
Premio Speciale Cinecittà David 70 a Giuseppe Tornatore
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