Vincenzo Malinconico 2

Sempre più Avvocato di insuccesso

Tornano le avventure di Vincenzo Malinconico, l’avvocato depresso più simpatico d’Italia interpretato da Massimiliano Gallo, tratte dai romanzi “I valori che contano”, “Sono felice, dove ho sbagliato?” e dal racconto “Patrocinio gratuito” di Diego De Silva, e diretta da Luca Miniero. Nel cast Giulia Bevilacqua, Francesco Di Leva, Teresa Saponangelo, Luca Gallone, Paola Minaccioni, Lina Sastri. Quattro episodi da 100 a partire da domenica 24 novembre in prima serata su Rai 1

Malinconico è ancora alle prese con le contraddizioni della legge italiana e del suo stesso cuore. Dopo una grossa batosta accusata nella prima stagione, Malinconico – nomen omen – sembra essersi infatti arreso all’idea che non capirà mai nulla dell’amore e della vita e che forse è meglio smetterla di farsi tante illusioni. In fondo sta per diventare nonno, con le donne ha chiuso e la sua carriera di avvocato non decollerà mai. Ma è davvero così? Una nuova proposta di lavoro potrebbe, infatti, riaccendere in Malinconico il desiderio di affermarsi e di aiutare chi ne ha più bisogno, grazie ai suoi metodi poco ortodossi da avvocato-psicologo, supportato occasionalmente da amici poco raccomandabili, ma di buon cuore, come Tricarico (Francesco Di Leva). A Salerno, poi, arriva la nuova giornalista Clelia Cusati (Giulia Bevilacqua), una donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, con la quale Malinconico dovrà collaborare alla risoluzione di un caso particolarmente spinoso, che li unirà nonostante le loro palesi differenze. Il vento del cambiamento soffia anche in casa Malinconico, anche se rimane costante la sua complicata famiglia di Vincenzo: una ex moglie – Nives (Teresa Saponangelo) – che sembra determinata a volerselo riprendere, i figli Alagia (Chiara Celotto) e Alf (Francesco Cavallo) che, per motivi diversi, rappresentano sempre una sfida, e la suocera Assunta, in via di guarigione dopo una lunga malattia. In questa seconda stagione, Malinconico si troverà davanti a nuovi casi che talvolta lo coinvolgeranno in prima persona, ma per i quali potrà sempre contare sull’aiuto del fido Tricarico e della fiera Clelia. Tra mille acrobazie, complicazioni della vita e dell’animo umano, il nostro Avvocato di insuccesso cercherà, senza combinare troppi guai, di capire quali sono, alla fine, “i valori che contano”.

 

Una commedia all’italiana contemporanea

Il regista Luca Miniero racconta

«Questa seconda stagione conserva i medesimi ingredienti della prima, seppur allargando il suo sguardo verso un racconto più corale ed emotivo: le vicende, i problemi e le emozioni dei personaggi della precedente stagione si intrecciano e si svelano intimamente. Viene riservata una attenzione particolare all’emotività, che anima le storie che si susseguono all’interno del filone narrativo già noto dai romanzi di Diego De Silva. Questa versione televisiva arricchisce l’intreccio della trama dei romanzi, offrendo ai protagonisti dell’universo di Malinconico un palcoscenico nuovo fatto di nuovi personaggi e nuove ambientazioni. Nella nuova edizione, Salerno presta tutta la sua bellezza e originalità non solo attraverso gli ambienti esterni, e il Sud, con tutti i suoi sapori e colori, è raccontato in una chiave nuova e inedita. La grandezza del cast, così come fu del resto per la precedente, rende la serie una commedia all’italiana mescolata con elementi assolutamente contemporanei. In questa nuova stagione il racconto si tinge inoltre di trame noir con l’omicidio di una splendida ragazza, che fa da tirante per tutto il corso delle quattro serate, e consente a Malinconico di acquisire gli strumenti per un profondo riscatto. Da avvocato affascinante, ma con uno stile impopolare e le maniere da uomo senza qualità, in questa nuova edizione si evolve finalmente in un avvocato di Successo, senza perdere la sua simpatia. Ho sempre amato i romanzi di Malinconico di Diego De Silva, per quel disincanto dignitoso così meridionale e quello spirito guerriero, che rende il protagonista un eroe dei sentimenti di oggi così liquido e incerto.»

 

 

L’autore Diego De Silva

«L’ambizione di questa seconda stagione è – come nei libri che la ispirano – di offrire un racconto che permetta allo spettatore di pensare e divertirsi, in quell’alternanza di riflessione e di leggerezza in cui, all’improvviso, nel ridere, nel commuoverci o semplicemente nel trovare del vero in una frase pronunciata o in un movimento di scena, riconosciamo noi stessi, e qualche frammento della nostra vita. Il carattere sofisticato della commedia umana di Malinconico acquista un nuovo spessore estetico e una fluidità narrativa che confermano il profilo del personaggio, proiettandolo in una sequenza di episodi e d’intrecci che appassionano e divertono.  Malgrado abbia accettato la proposta di associarsi al rinomato studio legale di un collega con cui aveva già condiviso qualche avventura e parecchie figuracce nella prima stagione (e dunque la sua carriera forense abbia registrato un notevole upgrade), Malinconico resta fedele al suo basso profilo professionale, come sempre attratto dalle vicende umane delle fattispecie legali di cui è chiamato ad occuparsi e poco interessato ad ambizioni di successo e di arricchimento. Intendendo il luogo comune in un’accezione nobile, si potrebbe dire che Vincenzo Malinconico è un avvocato delle cause perse, ma non per le sconfitte che rimedia: al contrario, per la sua ostinazione nel rappresentare le ragioni di chi non sa o non ha armi per difendersi, sposare una causa che – appunto – pare persa dal principio e invece nasconde il barlume dell’innocenza sepolto sotto il pregiudizio della colpa che Malinconico sa riconoscere e si ostina a difendere contro qualsiasi pronostico di sconfitta, riuscendo, attraverso le vie più sgangherate, a raggiungere la verità. Perché Malinconico non sarà – come recita il sottotitolo della nostra serie – un avvocato di successo, ma è di certo un avvocato capace di comprendere e farsi carico del dolore che una causa porta con sé, rappresentarlo, raccontarlo, farlo suo, conferendogli la dignità e il valore che merita, esponendosi anche a rischi che un avvocato rampante e cinico si guarderebbe bene dal correre.»

 

Il primo episodio

Malinconico, distrutto per la fine della relazione con Alessandra Persiano, è sul divano di casa sua. Improvvisamente, il campanello suona: è Venere D’Asporto, una ragazza brillante e spiritosa che fa la prostituta. Venere sta fuggendo da una retata in una casa di appuntamenti che si trova nel palazzo. I due, nonostante le iniziali resistenze di Malinconico, stringono un rapporto confidenziale e, quando inizia a ricevere delle strane minacce, Venere si rivolge proprio a lui. Venere ha una bambina, Gioia, alla quale vuole regalare il futuro migliore e Malinconico, che nel frattempo ha accettato un nuovo lavoro presso il rifondato studio Lacalamita, riesce a convincere la ragazza a smettere di fare la prostituta e, chiedendo aiuto a Nives, la fa assumere come segretaria. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando, dopo una misteriosa telefonata, Venere dice a Malinconico che ha un’ultima cosa da fare. Ma prima che Malinconico possa scoprire di cosa si tratti, Venere viene trovata morta su una spiaggia.

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