Che musica il venerdì!
Carlo Conti
Hanno risposto con entusiasmo all’annuncio di Rai1 da tutta Italia e ora sono pronti a mettersi in gioco per l’ambito titolo di “The Band”. Dal Tetro Verdi di Montecatini condurrà il nuovo talent dedicato ai gruppi musicali, in giuria Carlo Verdone, Gianna Nannini e Asia Argento. Dal 22 aprile in prima serata

Come sarà “The Band”?
Un talent in cui non si vince niente, in cui non ci sono contratti discografici, non ci sono soldi (sorride). Si vince solo la soddisfazione di essere sul palco. Vogliamo stimolare la voglia a questi ragazzi, a queste band, di fare musica dal vivo, di riprendere a suonare nei locali, nelle feste paesane, nei matrimoni. Quelle in gara sono band non professioniste che saranno seguite da otto grandi professionisti. “The Band” è un talent atipico, si vince la soddisfazione di essere eletti la band più forte.
Cosa deve avere una band per essere vincente?
I componenti devono capirsi tra loro, sapere fare squadra, essere parte integrante l’uno dell’altro, non viaggiare da solisti, ma sapersi amalgamare trovando il clima giusto, il mood giusto, quell’originalità che ti fa diventare forte.
Come è andata la selezione dei gruppi in gara?
Siamo rimasti sorpresi, temevamo di essere un po’ in ritardo. Con la messa in onda dello spot sono arrivate più di due mila iscrizioni, di queste ne abbiamo selezionate sedici, nella prima puntata saranno scelte le otto band che proseguiranno la gara. Siamo andati al di là delle più rosee aspettative, questo significa che c’è un mondo che ha un bel fermento musicale. Alcuni gruppi erano troppo bravi e non li abbiamo selezionati anche per questo. Il nostro programma deve stimolare band giovani e più acerbe, ma che hanno la voglia di fare musica, di imparare grazie all’intervento dei nostri tutor.
Andrete in onda da Montecatini, dalla sua Toscana, e le band si esibiranno davanti a una platea gremita, cosa significa tutto questo per lei?
Abbiamo cercato nel centro Italia la disponibilità di un luogo in cui si facesse musica abitualmente, questo per avere un pubblico reale, vero, e per dare alle band la sensazione di qualcosa straordinario, che va oltre lo studio televisivo. Degli otto tutor tutti hanno fatto un concerto al teatro Verdi, che è un luogo in cui i concerti si fanno abitualmente. Tutto questo, per le nostre band, è uno stimolo in più.